Nasce a Roma il Centro nazionale di coordinamento per l'immigrazione

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Un momento della cerimonia inauguraleC'era la folla delle grandi occasioni ieri, per ascoltare chi del tema immigrazione se ne intende davvero. Una sorta di "incontro allargato tra esperti del settore", che si sono dati appuntamento all'inaugurazione del Centro nazionale di coordinamento per l'immigrazione "Roberto Iavarone". L'incontro si è svolto a Roma, nella sede del Dipartimento della pubblica sicurezza, Direzione centrale dell'immigrazione e della Polizia delle frontiere al Polo Tuscolano.

L'omaggio del capo della Polizia a Roberto Iavarone

Roberto Iavarone, l'agente ausiliario caduto nell'adempimento del dovere il 18 settembre 1984 nel corso di un'operazione di servizio, quando venne accoltellato da un cittadino di origine slava che minacciava i passeggeri in transito all'aeroporto, è stato ricordato dal capo della Polizia Antonio Manganelli. "Roberto aveva solo 20 anni quando è stato ucciso mentre difendeva eroicamente passeggeri e impiegati all'interno dell'aeroporto di Fiumicino". L'intitolazione del Centro di coordinamento è una traccia tangibile del sacrificio di Iavarone, motivo per cui il prefetto Manganelli è "felice che 30 anni dopo sia ancora viva la sua memoria, e questa cosa segnala anche la continuità della Polizia di Stato".

Il direttore generale della Pubblica Sicurezza ha sottolineato come, con la costituzione del Centro nazionale è stato centrato un obiettivo: "Una cabina di regia e un coordinamento integrato tra forze di polizia e non, impegnate nel contrasto all'immigrazione irregolare". Esso rappresenta un traguardo - prosegue Manganelli - ma stiamo cercando inoltre di integrare gli immigrati regolari, anche nelle difficoltà causate da resistenze di alcune comunità a lasciarsi integrare. Di fronte alla clandestinità applichiamo il rigore della legge ed è massimo l'impegno contro organismi criminali che lucrano sul fenomeno della tratta di esseri umani".

L'intervento del ministro dell'Interno
Pieno di entusiasmo anche l'intervento del ministro dell'Interno Annamaria Cancellieri, in linea con il prefetto Manganelli, al quale ha voluto rappresentare tutta la sua "gratitudine per l'intelligente lavoro e la grande passione che mette nella sua attività". Dichiarazioni che sono apparse di piena sintonia ed amicizia nei confronti del capo della Polizia, salutate da un lungo applauso dei partecipanti.

Il ministro ha proseguito affermando che "contrastare il fenomeno dell'immigrazione clandestina è un dovere di civiltà, contro i mercanti della vita umana, persone che contrabbandano la speranza e si arricchiscono in maniera ignobile". Questo centro di coordinamento è stato fortemente voluto dall'Unione Europea e va nel senso di operare in rete per contrastare efficacemente il fenomeno dell'immigrazione clandestina. Siamo tra i primissimi Paesi ad averlo, ed è per noi motivo di orgoglio".

Chi c'era alla conferenza
La conferenza, moderata dal prefetto Rodolfo Ronconi, direttore centrale dell'Immigrazione e della Polizia delle Frontiere, ha ospitato numerosi relatori. Oltre al ministro dell'Interno e al capo della Polizia, ricordiamo in successione: il responsabile dell'Organizzazione internazionale per le migrazioni Josè Angel Oropeza, il direttore di Europol Rob Wainwright, il direttore esecutivo dell'Agenzia europea per le Frontiere Esterne Ilkka Laitinen, il sottosegretario agli Affari Esteri Staffan de Mistura e il ministro della Cooperazione internazionale e integrazione Andrea Riccardi.

15/02/2012
(modificato il 17/02/2012)