Indagini e Dna: esperti europei a confronto

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DNA

Applicazione del Dna alle indagini giudiziarie, metodi di analisi e utilizzo delle banche dati. Questi gli principali argomenti trattati al 27° congresso sul Dna, organizzato a Roma il 13 e 14 settembre al Servizio polizia scientifica della Polizia di Stato, al polo Tuscolano. I massimi esperti europei di genetica forense hanno affrontato varie tematiche. Oltre all'esame di nuove tecnologie, sono stati presentati anche casi giudiziari: come l'omicidio di Giuseppina Potenza, di Foggia, dove l'esame del Dna ha fornito informazioni utili agli investigatori per identificare l'autore dell'omicidio con tecniche specifiche del cromosoma sessuale Y.

La costituzione della banca dati del Dna in Italia è stata sollecitata recentemente anche dal ministro dell'Interno Giuliano Amato che ha ricordato come i Paesi che la possiedono ''hanno avuto un salto nell'identificazione degli autori dei reati che in alcuni casi è passata dal 6 al 60%''. Il Ministro ha poi ribadito "la necessità di trovare una rapida soluzione dei problemi residui e varare il disegno di legge istitutivo della banca dati del Dna in adempimento ad impegni europei".

Dal 4 luglio 2006 l'Italia ha inoltre aderito al Trattato di Prum, collaborando con le polizie dei sette stati firmatari (Belgio, Spagna, Francia, Lussemburgo, Austria e Paesi Bassi) per contrastare la criminalità organizzata, il terrorismo internazionale e l'immigrazione clandestina. L'obiettivo è anche quello di attivare una rete europea di banche dati interconnese per rintracciare le impronte digitali e il Dna. Il gruppo di lavoro opera nell'ambito dell'European network of forensic
science institutes (Enfsi): la rete europea degli istituti governativi di scienze forensi, dove operano i laboratori di forze di polizia, giustizia e istituti di medicina legale.

13/09/2007
(modificato il 29/01/2008)
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