Sulle tracce del passato

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Sulle tracce del passato

Che aspetto aveva la mummia egizia avvolta nelle bende tremila anni fa? I vasi di terracotta ritrovati a Metaponto sono stati forgiati dalla mano dello stesso artigiano? Quali messaggi Vittorio Foa ed Ernesto Rossi inviavano dal carcere alla vigilia della seconda guerra mondiale, prima che la censura li rendesse illeggibili? Veri e propri casi in attesa di una soluzione. E per risolverli gli archeologi hanno chiesto aiuto agli investigatori della polizia Scientifica.

La task force di detective ha condotto le indagini facendo ricorso ai più moderni metodi chimici, fisici e informatici, e alla fine è riuscita a ricostruire la scena di un passato lontanissimo.
In diverse occasioni dunque la polizia ha collaborato con gli archeologi di alcuni musei italiani, per completare ed approfondire gli studi condotti dai ricercatori su reperti di epoche antiche provenienti da vari paesi, con l'obiettivo di risalire alle loro "origini". Queste le tappe della procedura.

Innanzitutto il reperto viene osservato e analizzato da un punto di vista generale, per poterlo inquadrare in un preciso contesto spaziale e temporale. Successivamente vengono effettuati accertamenti con specifici strumenti scientifici per individuare tutte le caratteristiche dell'oggetto (materiale, dimensioni, ecc) utili per identificare l'artigiano che ha realizzato il manufatto. Per completare l'esame viene infine effettuata una ricerca di eventuali frammenti di impronte papillari impressi sulle superfici dell'oggetto, esaminati ed eventualmente associati tra loro, in modo da poter attribuire i vari manufatti allo stesso o a diversi autori.

17/11/2007
(modificato il 22/02/2008)
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