Truffe a Bologna, la polizia ti aiuta a "non cascarci"

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Operatore di PoliziaVanno in giro per i quartieri di Bologna a spiegare ai cittadini il modo di agire di molti malviventi che truffano le persone, in particolare quelle più anziane, con metodi odiosi e subdoli. Dirigenti e funzionari della Polizia di Stato vogliono così essere vicini ai cittadini e metterli in guardia contro un fenomeno che ha fatto registrare, dall'inizio dell'anno ad oggi, più di 120 denunce alla questura del capoluogo emiliano.

Per questo motivo il questore Luigi Merolla ha deciso di organizzare nove incontri, ciascuno in un quartiere diverso della città, per aiutare gli abitanti a vivere più serenamente, difendendosi da truffatori, falsi funzionari e sedicenti tecnici. Il primo incontro si è svolto mercoledì 22 ottobre e il prossimo si svolgerà giovedì 30 ottobre nella sala del Consiglio di San Vitale. Gli appuntamenti andranno avanti fino al 9 gennaio quando ci sarà l'ultima conferenza a Borgo Panigale.

L'iniziativa in collaborazione con le associazioni quartiere vuole sensibilizzare oltre che le potenziali vittime anche i familiari o chi sta loro vicino. Quello che conta è informare più gente possibile anche quella che non potrà essere presente alle assemblee. Proprio per questo motivo un decalogo di comportamenti utili da adottare per "non cascarci" (questo lo slogan scelto per presentare l'iniziativa) verrà inviato a tutte le famiglie bolognesi insieme alla bolletta dell'Hera, la società che eroga il gas.

Truffatori senza scrupoli: due esempi

Secondo la polizia, che già da tempo svolge le indagini, le vittime vengono avvicinate dai truffatori solitamente nei mercati rionali o per strada, poi seguite fino a casa. Qui entrano in azione di volta in volta con una modalità o una "veste" diversa: falsi tecnici del gas, addetti del comune, dei servizi sociali. In alcuni casi i malviventi chiamano le vittime per nome e conoscono anche il nome dei familiari più stretti e li utilizzano per fare presa sull'ignaro cittadino.

Tra le truffe più subdole ci sono quella del controllo del gas e quella della finta consegna. Nella prima un uomo qualificandosi come dipendete dell'Hera dice di dover procedere al controllo dell'impianto. Senza farsi notare preleva dall'abitazione un oggetto consegnandolo a un complice che si trova sul pianerottolo. Poco dopo quest'ultimo entra in scena, vestito con abbigliamento simile a un vigile urbano o a un poliziotto, e dice di aver arrestato un ladro nel palazzo mostrando alla vittima l'oggetto in questione. A quel punto invita la persona a mostrare gli oggetti di valore e il denaro e poi se ne va; nel frattempo l'altro complice sottrarre i preziosi e il denaro.

Nel secondo caso quello della finta consegna i truffatori si avvicinano per strada a una signora di ritorno a casa chiamandola per nome e dicendo che il figlio (o un altro familiare), di cui conoscono il nome, ha acquistato un pc o una macchina fotografica. Si dicono incaricati della consegna e addirittura effettuano una falsa telefonata al figlio (familiare) passando anche la conversazione alla vittima che a causa dei rumori di fondo sente poco e male ma si convince a pagare la somma che le viene richiesta.

Molte persone dopo questi episodi perdono anche fiducia in stessi e in molti casi si vergognano a denunciare l'accaduto lasciando così i malintenzionati liberi di agire un'altra volta a danno di qualcun altro.

27/10/2008
(modificato il 28/10/2008)
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