Mini-thriller per raccontare i giovani

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la copertina del DVDPolizia e scuola insieme contro il disagio giovanile, per prevenire tutti quei comportamenti "al limite" che iniziano nell'adolescenza e che possono facilmente trasformarsi in un pericolo. Questa volta per cercare di avvicinare i giovani all'istituzione è stato creato un cortometraggio dove gli omicidi erano finti ma il commissario era vero. Si tratta del commissario Ivan Lanzillo che nel mini-film dal titolo "Io, noi, solitudine", insieme ad altri poliziotti del commissariato di Luino (provincia di Varese), cerca di far luce su alcuni omicidi.

L'idea è nata nell'ambito di un progetto di collaborazione tra il Centro di aggregazione giovanile del Comune e la scuola media di Luino con la partecipazione dei servizi sociali, di polizia e carabinieri locali. L'obiettivo era quello di lavorare tutti insieme per avvicinarsi al mondo dei ragazzi. Un mondo fatto di legami forti, e al tempo stesso fragili, che vedono negli amici e nel gruppo un punto di riferimento indispensabile. E, in questo caso a dare lo spunto sul soggetto da trattare sono stati proprio i ragazzi con la loro passione per il noir e per l'interesse che mostrano sui fatti di sangue che vedono in tv.

Il film è un giallo vero e proprio dove oltre all'efferatezza degli omicidi emerge la profonda solitudine dei protagonisti, ma anche i loro desideri, le loro incertezze e le loro paure: "paura di crescere, di scegliere, di perdere gli amici e così via" dice Eliana Frigerio insegnante di lettere della scuola media di Luino. Per l'interrogatorio degli "amici delle vittime" serviva un poliziotto e i giovani hanno pensato di far interpretare al commissario Lanzillo se stesso.

03/06/2008
(modificato il 14/07/2008)
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