Maxi operazione della Polizia di Stato contro "tratta di esseri umani"
Dalle prime ore della mattina, a conclusione di complesse indagini svolte da un gruppo di lavoro appositamente costituito e composto da investigatori
del Servizio Centrale Operativo della Polizia di Stato, della Squadra Mobile e della D.I.G.O.S. di Crotone, in collaborazione con le Squadre Mobili
di Milano e Bergamo, si stanno eseguendo 29 provvedimenti di fermo di indiziato di delitto emessi dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Crotone,
nei confronti di altrettanti cittadini nordafricani. Tutti i fermati sono ritenuti responsabili di associazione per delinquere, tratta di persone,
favoreggiamento dell'ingresso e della permanenza illegali sul territorio nazionale e sequestro di persona a scopo di estorsione.
Le indagini, che si sono avvalse anche del contributo informativo del SISDE, hanno consentito di svelare ruoli, modalità , strategie
riferibili ad un sodalizio criminale, con basi operative in Egitto ed in Libia e ramificazioni in Italia, attive soprattutto in Calabria e Lombardia.
Gli indagati provvedevano al concentramento dei migranti in Egitto per il successivo trasferimento in Libia, luogo di partenza delle imbarcazioni
alla volta delle coste siciliane, in particolare verso l'isola di Lampedusa. In territorio libico i referenti del sodalizio
curavano la permanenza dei clandestini in attesa della loro partenza per l'Italia. Sul territorio nazionale, la
"cellula" dell'organizzazione è stata individuata a Crotone, località nella
quale sono state organizzate fughe dei clandestini dal locale Centro di Permanenza Temporanea ed Assistenza per il loro smistamento nelle varie
province d'Italia. I capi dell'organizzazione, infatti, da Crotone e d'intesa con i
referenti del gruppo in Egitto, gestivano l'andamento dei flussi migratori con lo scopo di intasare il Centro di Accoglienza di
Lampedusa, determinando, in tal modo, il successivo trasferimento dei clandestini in quello di Crotone. Il gruppo criminale si è reso
responsabile di almeno 25 sbarchi avvenuti a Lampedusa (AG) l'estate scorsa, nel corso dei quali sono giunti sulle coste siciliane
oltre 3.000 immigrati. Le indagini hanno permesso di far luce su vere e proprie intimidazioni sfociate, in diverse circostanze, in sequestri di
persona a scopo di estorsione in danno dei clandestini i quali, per ricongiungersi con i famigliari, erano costretti a pagare ulteriori somme di
denaro, oltre a quelle pattuite per il trasferimento illegale in Italia. In due casi, registrati a Crotone e Milano, gli immigrati sono stati tenuti
segregati in fatiscenti locali al fine di ottenere da familiari già in Italia il pagamento del riscatto. L'operazione si
inquadra nel piano degli interventi straordinari disposti in territorio calabrese dal Dipartimento di Pubblica Sicurezza del Ministero
dell'Interno, individuati nella Conferenza regionale del 30 luglio u.s., per contrastare gravi forme di criminalità
organizzata, anche di carattere transnazionale, registrate in quell'area. I dettagli dell'operazione saranno
resi noti nel corso della conferenza stampa che si terrà alle ore presso l'aula "FERLAINO"
del Palazzo di Giustizia di Catanzaro, alla quale, oltre ai magistrati ed agli investigatori, parteciperanno anche i vertici della Direzione
Nazionale Antimafia.
20/01/2005