Dalla Libia a Roma: arrestato terrorista internazionale

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Operazione di poliziaSi è presentato al Consolato di Tripoli (in Libia) a chiedere un lasciapassare per tornare in Italia dove vivono la moglie e un figlio piccolo; così il tunisino Walid Kammoun, 37 anni ricercato da due anni, è stato arrestato con l'accusa di terrorismo internazionale.

L'uomo era accusato di essere uno dei promotori della cellula jihadista che operava in Emilia Romagna. Il suo rientro rapido nel nostro Paese, in condizioni di sicurezza, è stato agevolato dalla collaborazione del Consolato generale d'Italia. Il latitante è stato munito di lasciapassare, scortato da personale della Digos, imbarcato sul volo per Roma e arrestato dagli uomini della questura di Bologna, coordinati dal Servizio centrale antiterrorismo della Direzione centrale della polizia di prevenzione, non appena atterrato a Fiumicino.

Walid Kammoun - insieme ad altri 4 connazionali e un marocchino, tutti già in carcere - era accusato di truffa e di associazione terroristica internazionale. Secondo l'accusa i sei si stavano organizzando per andare in Iraq o in Afghanistan come potenziali kamikaze, o a supporto dei martiri, e facevano proselitismo proprio per combattere la "guerra santa".

Al vertice della cellula secondo gli inquirenti ci sarebbe il tunisino Khalil Jarraya, 40 anni, detto "il colonnello" perché aveva combattuto nella guerra della ex Jugoslavia con i Mujaheddin.

Il motivo per cui Kammoun abbia deciso di rientrare in Italia non è chiaro; ma secondo Salvatore Calabrese, dirigente della Digos di Bologna, "la latitanza in Paesi come quelli è complessa e l'uomo, se fosse stato fermato, avrebbe potuto essere arrestato anche in Libia visto che era ricercato a livello internazionale".

20/05/2010
(modificato il 21/05/2010)
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