Maturità 2015: i suggerimenti della Postale

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nullOgni anno, in occasione degli esami di Maturità, si rincorrono puntualmente voci sulle anticipazioni delle tracce ministeriali provenienti da Internet. Ed ogni anno si diffondono le consuete leggende metropolitane secondo cui sarebbe possibile venire a conoscenza dei compiti d'esame prima dell'apertura delle buste provenienti dal ministero dell'Istruzione. Leggende che assumono il carattere di certezza per molti ragazzi che perdono ore intere in Rete alla ricerca di anticipazioni sulle tracce.

Così per il settimo anno consecutivo la Polizia postale e delle comunicazioni in collaborazione con il ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca ed il portale degli studenti Skuola.net, lancia la campagna di sensibilizzazione "Maturità al sicuro", con l'obiettivo di evitare che gli studenti, oltre a perdere del tempo prezioso, possano anche rimetterci del denaro alla ricerca della soffiata giusta.

L'iniziativa, che viene diffusa tra i ragazzi attraverso gli strumenti di comunicazione che loro preferiscono, è finalizzata ad aiutarei giovani ad affrontare l'esame con maggiore serenità, confidando nei propri mezzi e nella preparazione che hanno ricevuto durante gli anni passati a scuola, senza cercare scorciatoie.

"L'esame di maturità è uno dei primi banchi di prova per i nostri giovani - afferma Roberto Sgalla, direttore centrale per le specialità della Polizia di Stato - , pertanto quello che mi sento di consigliare ai ragazzi è di non inseguire sulla Rete le false notizie relative alla diffusione anticipata delle tracce d'esame. Altrimenti, si corre il rischio di perdere tempo prezioso e la concentrazione necessaria per affrontare una prova così importante".

I dati

Secondo una ricerca realizzata da Skuola.net per la Polizia postale su 2.500 studenti, 1 su 5 crede che su Internet sia possibile trovare le tracce d'esame prima del tempo ed è convinto di essere spiato dalla Polizia durante l'esame. Ma il campionario delle false credenze non termina qui: ben il 45%, teme di poter essere "perquisito" dai professori di commissione e circa il 18% crede che la scuola sarà schermata per impedire ai cellulari di connettersi ad Internet.

15/06/2015
(modificato il 18/06/2015)