Trento: parte il test per prevedere i reati

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Poliziotti di pattuglia nel quartiere Esquilino di RomaPrevedere i reati e aiutare le forze dell'ordine a gestire disordine e insicurezza in città: è quanto si propone il progetto eSecurity, ideato dal centro di ricerca eCrime della facoltà di Giurisprudenza dell'Università degli studi di Trento e dalla questura di Trento e realizzato in collaborazione con la Fondazione Bruno Kessler e il comune di Trento, con il finanziamento dell'Unione europea.
Il progetto, presentato stamattina in Rettorato, verrà testato in via sperimentale per la prima volta nella città di Trento.

Alla presentazione sono intervenuti la rettrice dell'Università di Trento, Daria de Pretis, il sindaco di Trento, Alessandro Andreatta, il questore Giorgio Iacobone e il segretario generale della Fondazione Bruno Kessler, Andrea Simoni.

A illustrare i dettagli del progetto «eSecurity - ICT for knowledge-based and predictive urban security» è stato Andrea Di Nicola, coordinatore scientifico del progetto e del gruppo di ricerca eCrime dell'Università di Trento, insieme ai referenti che hanno collaborato al progetto per le altre istituzioni: Salvatore Ascione, vice questore aggiunto della Polizia di Stato e Cesare Furlanello, capo dell'unità di ricerca MPBA «Modelli predittivi per la biomedicina e l'ambiente» della Fondazione Bruno Kessler.

Come funziona

Partendo dall'assunto che i reati tendono a concentrarsi in luoghi specifici e in particolari archi temporali, il progetto intende utilizzare i dati sui reati forniti dalle forze dell'ordine per costruire un modello matematico. Da qui la possibilità di prevenire i fenomeni criminali basandosi su calcoli probabilistici: in questo modo sarà possibile razionalizzare le risorse a disposizione delle forze dell'ordine con interventi più mirati.

"Dal punto di vista dell'attività delle forze dell'ordine - ha spiegato il questore di Trento Giorgio Iacobone - questa si annuncia come la prima e unica esperienza italiana di "polizia predittiva". Auspichiamo che i risultati della sperimentazione possano essere incoraggianti e rappresentare un modello a livello nazionale".

10/04/2013
(modificato il 16/04/2013)
Parole chiave:
trento - sicurezza - progetto