Tarvisio: manette per i trafficanti di indiani

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Immigrati clandestiniFacevano viaggiare i loro "clienti" in condizioni disumane, stipati all'interno di vani ricavati nei furgoni che li trasportavano clandestinamente in Italia. La polizia di frontiera di Tarvisio, in provincia di Udine, questa mattina ha interrotto l'attività di questi trafficanti di merce umana, arrestando sette cittadini indiani, al termine dell'operazione "Mugdham".

L'accusa nei loro confronti è di associazione per delinquere finalizzata al favoreggiamento dell'immigrazione clandestina. Per altri cinque membri dell'organizzazione criminale sono stati emessi i mandati di arresto europeo.

L'indagine è iniziata nel 2008 dopo il ritrovamento di un gruppo di clandestini nascosti dentro un furgone. La banda era ben organizzata e per ogni viaggio "standard" i clandestini, tutti provenienti dall'India, pagavano fino a 3 mila euro. Attraverso la Russia e la Slovacchia, arrivavano in Italia, dove rimanevano oppure proseguivano con destinazione Svizzera, Spagna, Inghilterra, Francia, Germania o Belgio.

I migranti venivano trattenuti dall'organizzazione fino a quando il viaggio non veniva saldato dai loro familiari. Nell'attesa venivano rinchiusi in alcuni appartamenti della provincia di Bergamo: monolocali senza servizi igienici, nei quali restavano anche 60 clandestini contemporaneamente; gli stranieri dormivano ammassati su materassi stesi a terra, sempre con la valigia in mano, pronti a lasciare l'appartamento in caso di controlli o per proseguire il viaggio.

Per i più abbienti c'era l'opzione "gioco sicuro": per 8 mila euro i clandestini ottenevano una falsa richiesta di assunzione da parte di un imprenditore compiacente, che è stato denunciato; con questo documento ottenevano il visto per entrare nell'area Schengen e riuscivano ad essere inseriti nel decreto flussi. Viaggiavano, inoltre, comodamente in aereo grazie al visto in loro possesso.

Questo sistema, in appena cinque mesi, ha fruttato all'organizzazione più di un milione e mezzo di euro.

Altri dieci cittadini indiani sono stati denunciati a piede libero per favoreggiamento alla permanenza di clandestini nel territorio dello Stato.

28/01/2011
(modificato il 31/01/2011)
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