Scommesse illegali all'ombra di Cosa Nostra, 7 arresti a Palermo
Conclusa a Palermo l’operazione “Game over II” che ha portato all’arresto di sette persone e all’esecuzione di cinque obblighi di dimora nei confronti di un’associazione criminale specializzata nelle scommesse illecite online. Gli indagati sono accusati di associazione per delinquere semplice, illecite scommesse online ed intestazione fittizia di beni.
Le scommesse avvenivano utilizzando siti internet appartenenti a società maltesi prive, nel nostro Paese, di concessioni da parte dei Monopoli di Stato. Per cinque indagati anche l’aggravante di aver commesso il fatto avvalendosi della forza intimidatrice di Cosa Nostra, in particolare delle famiglie Noce e Passo di Rigano, utilizzata per imporre i siti di scommesse online nelle agenzie presenti nei loro territori.
L’indagine della Squadra mobile di Palermo ha fatto luce sulla struttura piramidale del gruppo criminale, composto da “masters”, che avevano il compito di promuoverne la diffusione sul territorio, tenere rapporti con i referenti tecnici e di controllare i flussi di denaro; gli “agenti” avevano la supervisione di un gruppo di agenzie e i “preposti” si occupavano dei singoli punti vendita.
Le giocate avvenivano sfruttando una ramificata rete di esercizi commerciali come bar, tabacchi, edicole, internet point e punti vendita di ricariche, nei quali si effettuavano le giocate, rigorosamente in contanti nelle mani del gestore, che si occupava di pagare le eventuali vincite e di smistare il denaro all’associazione criminale, al netto delle provvigioni, commisurate al volume delle scommesse raccolte.
Questo sistema garantiva all’associazione una raccolta di denaro di circa due milioni di euro al mese per ogni sito internet utilizzato. Il denaro veniva poi reinvestito in diverse attività commerciali tra le quali un’azienda agricola in provincia di Agrigento, sottoposta a sequestro preventivo; sequestrate anche le apparecchiature informatiche e i beni mobili di due agenzie sparse sul territorio palermitano.
All’esecuzione dei provvedimenti, emessi dal Giudice per le indagini preliminari di Palermo, hanno partecipato 150 agenti delle questure di Palermo, Ragusa, Messina, Agrigento e Trapani.