Bari: disabili costretti a mendicare
Li attiravano in Italia con la promessa di un lavoro, ma quando dalla Bulgaria arrivavano a Bari, si ritrovavano ridotti in schiavitù. Privati dei loro documenti, erano obbligati a elemosinare per le strade della città e a consegnare tutti i soldi raccolti durante la giornata.
Una decina di stranieri, tutte persone anziane e malate, molte delle quali con handicap fisici, sono stati liberati dagli agenti della Squadra mobile di Bari al termine dell'operazione "Invisibili".
Due cittadini bulgari sono stati invece arrestati con l'accusa di riduzione in schiavitù di un loro connazionale e tratta di persone, mentre altri tre sono stati denunciati in stato di libertà.
L'indagine della Mobile è iniziata ad aprile scorso quando una donna barese, dopo essersi interessata alla storia di un mendicante, ha scoperto che l'uomo risultava scomparso.
Gli agenti lo hanno rintracciato e si sono fatti raccontare la sua odissea, la stessa di molti altri mendicanti sparsi per le strade di Bari. Con appostamenti e pedinamenti i poliziotti sono arrivati a un'area dismessa che veniva utilizzata dai criminali come base logistica, e nella quale le vittime erano trattenute in condizioni disumane, malnutrite e spesso picchiate (video).
Oltre agli schiavi, nel "lager" gli agenti hanno individuato anche tre persone, riconosciute dalle vittime come i loro carcerieri e sfruttatori, e uno di loro è tra quelli arrestati.
L'altro bulgaro finito in carcere è accusato di essere uno degli organizzatori dei trasferimenti in Italia dei suoi conterranei, ognuno dei quali gli fruttava una media di 30 euro al giorno. L'uomo agiva con la complicità della sua compagna, anch'essa denunciata in stato di libertà.
Dalle investigazioni è inoltre emerso che a volte la "merce umana" veniva venduta ad altre bande di sfruttatori.