Anabolizzanti e farmaci proibiti, 10 indagati a Messina
Telefonate di genitori preoccupati per i figli che in palestra acquistavano e assumevano sostanze e medicinali di dubbia provenienza e, soprattutto, senza un controllo medico.
Queste richieste di aiuto non sono passate inosservate agli uomini della Squadra mobile di Messina, che nell'aprile del 2012 hanno iniziato ad indagare per verificare se effettivamente il contenuto delle telefonate avesse un fondo di verità.
Dopo i primi riscontri positivi gli investigatori hanno raccolto elementi sufficienti per avviare l'indagine, denominata operazione "Bratislava", conclusa questa mattina con l'arresto ai domiciliari di sei persone, mentre ad altre quattro è stato notificato l'obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria.
Gli indagati sono tutti cittadini italiani, titolari o gestori di palestre a Messina, e sono accusati di aver prescritto, commercializzato e ricettato farmaci e sostanze farmacologicamente o biologicamente attive, attraverso canali diversi dalle farmacie aperte al pubblico, in assenza di controlli o prescrizioni mediche.
Tra gli indagati anche alcuni personal trainer che, insieme ai loro complici, inducevano i frequentatori di palestre, a far uso di sostanze illecite e medicinali. Per i loro assistiti stilavano un piano di allenamento e dieta, da integrare con sostanze dopanti come stanazolo, trembolone, metenolone, oxandrolone, nandrolone e boldenone, oltre che insulina, con lo scopo di aumentare le proprie prestazioni.
Nel corso dell'inchiesta sono state sequestrate notevoli quantità di anabolizzanti, steroidi, e farmaci ceduti in assenza di prescrizioni mediche. Sottoposte a sequestro anche due palestre nelle quali le sostanze dopanti venivano custodite e commercializzate tra i culturisti.
Gli investigatori della Mobile messinese hanno eseguito numerose intercettazioni telefoniche e ambientali, nonché pedinamenti ed appostamenti, da cui sono emersi i traffici illeciti del gruppo criminale.
Le sostanze proibite arrivavano da Bratislava (Slovacchia), dove si riforniva uno degli indagati, titolare di alcune palestre proprio nella città slovacca e nel salernitano.
Gli arresti di questa mattina sono stati eseguiti in collaborazione con gli agenti delle Squadre mobili di Salerno e Palermo.