Il 114 aiuta i bambini

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www.114.it Bambini abusati, percossi, sfruttati, offesi, traumatizzati, abbandonati. Ragazzi che tentano il suicidio, che fuggono da casa, o che si trovano in condizioni di disagio per l'uso di alcol, droga o farmaci. E ancora che subiscono aggressioni o sono vittime del "bullismo".

Da 3 anni li aiuta il "114, emergenza infanzia", un numero di pubblica utilità voluto dai ministeri delle Comunicazioni, delle Pari Opportunità, del Lavoro e Politiche Sociali e gestito da Telefono azzurro. Un servizio attivo 24 ore su 24 che si rivolge a tutti i cittadini, ai minori in difficoltà e a qualunque organizzazione coinvolta nella tutela di bambini e adolescenti. Il numero da comporre è il 114 ed è raggiungibile, per ora, solo da numero fisso.

E' possibile segnalare situazioni a rischio via Internet (www.114.it) o telefonando al 114: un operatore con una formazione specifica risponde e si attiva immediatamente nell'emergenza, ma si occupa anche di seguire gli sviluppi della situazione. Per chiamare da un telefonino è necessario comporre il numero 1.96.96, gratuito e dedicato ai bambini, oppure l'199.15.15.15 per adolescenti e adulti.

Dal 1 gennaio 2006 è operativo in tutta Italia e riceve circa 4mila chiamate al giorno. E dall'1 gennaio al 19 settembre 2006 ha dato seguito a 1.026 interventi di emergenza. Inizialmente era attivo solo in Lombardia, Veneto e Sicilia.

Un servizio di "rete" che presuppone la collaborazione di tutte le istituzioni che gestiscono le fasi critiche: tra queste non potevano mancare le forze dell'ordine e la Polizia di Stato in particolare. Impegnata da sempre nella tutela delle fasce più deboli rivolge un'attenzione particolare alla protezione dei minori: dai maltrattamenti all'evasione scolastica, fino allo sfruttamento sessuale grazie anche agli Uffici minori, presenti in ogni questura.

Le Squadre mobili hanno una speciale sezione investigativa dedicata alla prevenzione e al contrasto dei reati in danno di minori. Sempre maggiore l'impegno anche al contrasto della pedopornografia su Internet, grazie al lavoro degli agenti della polizia postale e delle comunicazioni.

17/10/2006
(modificato il 19/12/2007)
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