Bullismo, che fare?

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Soprusi del gruppo nei confronti di un coetaneo

Gravi episodi di violenza ma anche umiliazioni e soprusi. Aggressioni fisiche e verbali tra giovani nelle scuole, nelle piazze, nei luoghi di ritrovo. Sulle pagine dei giornali si leggono sempre più spesso episodi legati a fatti di cronaca che, oltre a far rabbrividire al momento, preoccupano per il futuro.

Il cosiddetto fenomeno del bullismo è sempre più diffuso nel nostro Paese, come in altre nazioni, e può creare gravi disagi in chi lo subisce. Non si tratta solo di atteggiamenti provocatori o di derisione ma anche di vere e proprie aggressioni, intenzionali e ripetute nel tempo, che coinvolgono soprattutto i giovani tra i 7 e i 18 anni.

Sottovalutato dai ragazzi e spesso anche dagli adulti il fenomeno desta in realtà molta preoccupazione nella scuola, nelle istituzioni e nell'opinione pubblica. Ognuno nel suo piccolo si chiede "cosa si può fare?" e anche la Polizia di Stato è interessata al problema.

Per combattere il fenomeno e sensibilizzare le giovani generazioni molte questure hanno dato vita ad alcune iniziative tra cui opuscoli, brochure e consigli vari che potete trovare vistando, sul sito, le pagine dedicate alle singole questure. Si tengono anche degli incontri nelle scuole. I poliziotti vanno in classe a parlare con gli studenti per spiegargli come difendersi dai soprusi dei coetanei ma anche dai rischi della navigazione in Rete, come intervenire e come comportarsi di fronte a certi episodi.

E visto che le nuove tecnologie permettono la diffusione del fenomeno anche online, per tenere sotto controllo la Rete sono impegnati gli uomini della polizia postale e delle comunicazioni. "Non è facile scovare immagini e video di violenze e soprusi. Li troviamo perché spesso ci vengono segnalati" - dice Domenico Vulpiani direttore del servizio polizia postale e delle comunicazioni - "ma è necessaria la collaborazione di tutti".

Sul nostro sito una sezione dedicata al bullismo con consigli e suggerimenti per tutti su come riconoscerlo e cosa fare.

21/11/2006
(modificato il 19/12/2007)
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