Una nota di sicurezza per i giovani all'Auditorium

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La banda della Polizia di Stato in esibizione all'Auditorium "State vivendo l'età più bella di tutta la vita, non lasciatevela sfuggire e non regalatela a nessuno!" Con queste parole rivolte da Fiorello agli oltre 2400 ragazzi delle scuole di tutta Roma si conclude un pomeriggio di musica e spettacolo. Un incontro tra Polizia di Stato e giovani con l'intento di istaurare un dialogo positivo e rafforzare la cultura della legalità nei ragazzi, toccando le corde e i miti del loro universo.

All'Auditorium di Roma per la manifestazione una "Nota di sicurezza" erano presenti, oltre ad alcune autorità, studenti tra i 13 e i 20, una "delegazione" dei ragazzi di Locri e i vincitori della sezione musica del concorso Icaro 2005 di Udine. Monica e Marco (Michele era assente perché malato) hanno cantato il loro brano sulla sicurezza stradale accompagnati dalla banda musicale della Polizia di Stato.

Ad animare il pomeriggio Marco Baldini che ha presentato, con ironia e semplicità, gli artisti che si sono alternati sul palco: Renato Zero, Michele Placido, Gianni Morandi e Fiorello tutti accompagnati dalla musica dell'orchestra diretta dal maestro Maurizio Billi.
Baldini e Fiorello insieme hanno registrato anche un piccolo "sketch" per i ragazzi che visitano il nostro sito.

L'uscita di ciascun cantante e artista ha scatenato grande entusiasmo nei ragazzi presenti in sala e il messaggio è stato chiaro "non bisogna aver paura della Polizia, ma dell'illegalità e di chi vuol farci del male". "Non dovete vergognarvi di essere figli di poliziotti - ha detto Fiorello (figlio di un finanziere) - ma essere orgogliosi del lavoro dei vostri genitori". Lo showman ha anche raccontato alcuni aneddoti della sua vita da adolescente: "quando facevo le impennate con il motorino il commissario del mio paese diceva a mio padre in siciliano stretto 'Appuntato Fiorello ma suo figlio questa ruota davanti, sempre nuova ce l'ha?'"
Anche Renato Zero dopo aver cantato tre brani rivolti ai giovani ("Siamo Eroi", "Una vita fa" e "I migliori anni della nostra vita") ha ricordato con affetto il padre Domenico, poliziotto, che lui aspettava con trepidazione ogni volta che tornava a casa dal lavoro. "Quando penso a un eroe - ha detto - non penso a Superman ma a un uomo come lui". Si dovrebbe tornare, ha aggiunto il cantante romano, "a un mondo senza criminalità, senza odio, senza soprusi e soprattutto a guardare ai giovani con rispetto e amore. Ai ragazzi di Locri che hanno trovato il coraggio di far sentire la propria voce, tutto il mio cuore". Michele Placido e Gianno Morandi hanno invece interpretato, recitando e cantando, la preghiera del poliziotto.

Ma cosa ne pensano i ragazzi e le scuole?

"Un bel modo per far crescere i giovani e per lavorare insieme tra scuola, Enti e Istituzioni" dice la professoressa Maria Corrao dell'Istituto statale d'Arte "Giovanni Sello" di Udine. "Un'ottima scelta per superare il timore e aumentare la confidenza dei giovani nei confronti delle Polizia" ribadisce la professoressa Tiziana Tacconi del liceo classico Kant di Roma.
"La musica è cultura e la mafia è mancanza di cultura" afferma Ilaria di Locri "per cui questa giornata può servire sicuramente. Ma per portare avanti i nostri principi e i nostri valori non vogliamo fermarci solo alle manifestazioni".
Marco del Liceo Scientifico Amaldi di Tor Bella Monaca dice:"noi giovani abbiamo bisogno di un sostegno, di qualcuno che ci aiuti a capire quando e dove sbagliamo. Spesso i nostri genitori non sono capaci di indicarci la strada. Con questa manifestazione la Polizia cerca di mostrarsi amica nostra, è un primo, piccolo passo per una lunga percorso che si deve fare".
E alla fine tutti in piedi a cantare sulle note dell'Inno nazionale intonate dalla Banda della Polizia di Stato.

12/01/2006
(modificato il 19/12/2007)
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