Operazione "Il Principe" dela Polizia di Stato di Reggio Calabria

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La Polizia di Stato di Reggio Calabria ed il Nucleo Investigativo del Reparto Operativo dei Carabinieri hanno eseguito 5 fermi nei confronti di capi e appartenenti alla cosca DE STEFANO di Reggio Calabria, accusati, a vario titolo, di associazione mafiosa, estorsione ed intestazione fittizia di beni, aggravati dalle finalità mafiose. L'operazione è il frutto di due distinte attività investigative condotte da Polizia di Stato e Carabinieri che ha consentito all'Autorità Giudiziaria di fotografare, con straordinaria chiarezza, i contorni della struttura dirigenziale territoriale della cosca DE STEFANO, da anni egemone nel territorio di Reggio Calabria, le modalità operative funzionali alla fluida gestione dell'organizzazione di 'ndrangheta, nonché di accertare dettagliatamente l'esecuzione di un'estorsione protratta nel tempo ed esercitata con svariate modalità esecutive ai danni dei rappresentanti della società CO.BAR., esecutrice dei lavori di ristrutturazione del Museo Archeologico della Magna Grecia di Reggio Calabria. Le indagini hanno consentito di dimostrare come la cosca DE STEFANO agiva con speciale autorevolezza criminale nella zona di centro della città di Reggio Calabria, attraverso l'esercizio dell'intimidazione. L'operazione "Il Principe" prende il nome dall'appellativo con cui i sodali erano soliti chiamare DE STEFANO Giovanni Maria, il quale, da diversi anni, svolge funzioni di reggente della omonima cosca di 'ndrangheta, segnatamente nel settore delle estorsioni. In particolare a DE STEFANO Giovanni (unitamente ad un altro detenuto, nell'ambito dell'Operazione "Il Padrino"), viene contestato il ruolo di capo e promotore con compiti di direzione, decisione, pianificazione e individuazione delle azioni e delle strategie del sodalizio criminoso. Nello specifico, egli assumeva le scelte più rilevanti in ordine alle concrete modalità di controllo e gestione delle molteplici attività economiche e degli esercizi commerciali esistenti e/o di nuova apertura nel territorio di Reggio Calabria. Coordinava e pianificava le attività delittuose, anche di natura estorsiva, ai danni di ditte o imprese operanti nel territorio, reinvestendo i proventi illecitamente ottenuti e destinando una parte degli stessi a garanzia di un adeguato sostegno economico dei sodali detenuti e dei loro familiari. Dirimeva le varie problematiche ed i contrasti, interni ed esterni al sodalizio, anche in ordine alla suddivisione tra gli associati degli ingenti ricavi illecitamente prodotti ed accumulati. Cooperava costantemente anche con gli altri soggetti al vertice della medesima articolazione territoriale della 'ndrangheta ai fini della realizzazione del programma criminoso.Il quadro complessivo delle risultanze investigative ha consentito di ritenere sussistente il pericolo di fuga per DE STEFANO Giovanni Maria, ed altri, e pertanto è stato emesso dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Reggio Calabria il provvedimento di fermo di indiziato di delitto eseguito dalla Polizia di Stato e dai Carabinieri nella mattinata odierna.

22/12/2015
(modificato il 23/12/2015)
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