Torino: svolta nell'omicidio del procuratore Bruno Caccia
È stato arrestato dalla Squadra mobile di Torino uno dei presunti assassini del procuratore Bruno
Caccia, ucciso nel giugno del 1983 a Torino. Per lo stesso omicidio era stato condannato all'ergastolo il mandante dell'omicidio, Domenico Belfiore
che di recente è uscito di prigione per motivi di salute.
Con uno stratagemma e durante un'intercettazione ambientale, gli investigatori sono riusciti a far "parlare" le persone coinvolte; così,
dopo 32 anni, sono riusciti ad individuare l'esecutore materiale dell'omicidio Caccia.
Le prove e i riscontri hanno poi confermato ciò che emerso dalle indagini, permettendo l'arresto avvenuto questa mattina di un panettiere di 62 anni di origini calabresi.
La storia e le indagini
Il procuratore Bruno Caccia, guidava la procura torinese con grande rigore e fu assassinato una sera di giugno, mentre portava a passeggio il suo cane, da almeno due sicari che gli spararono sul marciapiede di casa.
Il Procuratore si era occupato di importanti indagini sul terrorismo e sulla criminalità organizzata e quindi gli investigatori orientarono le indagini su queste due piste.
Inizialmente fu seguita la pista terroristica e, poi, anche grazie alle inchieste sul clan dei Cursoti, emerse la verità: Caccia era stato eliminato su ordine dei boss della 'Ndrangheta trapiantata in Piemonte per le sue indagini sul riciclaggio del denaro delle organizzazioni criminali.