dalla Marcia su Roma alla Liberazione

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Con la presa del potere dopo la Marcia su Roma dell'Ottobre 1922, Mussolini promuove la riforma e l'unificazione dei Corpi Armati di polizia. Le sue direttive conducono allo smantellamento della P.S., sopprimendo la Regia Guardia e gli Agenti Investigativi, le due creazioni nittiane. Le loro competenze passano, sulla carta, ai Carabinieri. La manovra mussoliniana da un lato elimina chi non si era dimostrato, nel recente passato, acquiescente nei confronti del Fascismo come la Regia Guardia, dall'altro mira ad affidare la tutela dell'ordine pubblico alla nascente Milizia Volontaria per la Sicurezza Nazionale (MVSN): tutto si attua nel dicembre 1922, a soli due mesi dalla Marcia. Ma lo scioglimento della Guardia Regia non è indolore, i suoi appartenenti vi si oppongono con la forza e le armi; scontri, conflitti a fuoco avvengono in molte città del paese. Mussolini per sedare la ribellione deve far ricorso ai suoi, ai Carabinieri e all'Esercito.

Viene istituto così all'interno dei Carabinieri, il Ruolo Specializzato che assorbe il personale dei due disciolti corpi di P.S. Il Ruolo Specializzato dipende organicamente dal Ministero della Guerra, amministrativamente dai Reali Carabinieri. I Funzionari di P.S. mantengono il diretto controllo operativo del personale. Parte di esso segue i corsi di formazione scientifica e investigativa presso la Scuola Tecnica di Polizia di via Guido Reni, a Roma. Rispetto al passato l'Arma dei Carabinieri rimane l'unica Forza armata in servizio permanente di Polizia, per l'intero territorio nazionale.
Appena tre anni dopo, nel 1925, a regime fascista stabilizzato, Mussolini sopprime il Ruolo Specializzato dei Carabinieri ricostituendo il Corpo degli Agenti di Pubblica Sicurezza, militarmente organizzato. Lo stesso anno viene costituito un Corpo Speciale di Polizia per la Capitale, costituito come Divisione Speciale del Corpo degli Agenti di P.S.; l'esempio romano troverà seguito, negli anni seguenti, a Napoli e Palermo.

Il 9 maggio 1936, dopo l'annessione dell'Etiopia, Mussolini proclama la ricostituzione dell'Impero. L'anno seguente, nel 1937, il sottosegretario del Ministero dell'Africa Italiana (attuale sede della FAO) Alessandro Lessona istituisce il Corpo della Polizia Coloniale ridenominato nel 1939 Corpo di Polizia dell'Africa Italiana, P.A.I. L'iniziativa mira alla riorganizzazione e riunione dei corpi di Polizia, presenti nelle Colonie. La P.A.I. è alle dirette dipendenze del Ministero dell'Africa Italiana; i suoi compiti sul territorio sono analoghi a quelli della Pubblica Sicurezza in territorio nazionale. È costituita da elementi scelti provenienti anche dai Carabinieri e da indigeni locali detti Ascari. È organizzata militarmente e fa parte delle Forze Armate. La sede della sua Scuola di Addestramento è a Tivoli, in provincia di Roma.
Alla fine degli anni '30 è mutata l'organizzazione del Corpo degli Agenti di P.S. e la sua dotazione logistica, caratterizzandolo di nuovo come Forza armata, tramite la fornitura di armamenti ed equipaggiamenti del Regio Esercito.

Nel corso della Seconda Guerra mondiale il Corpo degli Agenti di P.S e la P.A.I partecipano attivamente alle operazioni belliche. Il primo nel periodo 1941-1943 con il Battaglione Agenti di Polizia Motociclisti e il Battaglione Specializzato Fiume in area balcanica, Albania e Montenegro. Il secondo sul fronte africano. Ambedue dopo l'armistizio dell'8 settembre 1943 prendono parte alla difesa di Roma contro le occupanti forze tedesche.
Alla caduta di Mussolini, il 25 luglio 1943, il governo Badoglio, stabilisce l'appartenenza del Corpo degli Agenti di P.S. alle Forze Armate dello Stato, deputandolo alla difesa del territorio nazionale. Appaiono le stellette a cinque punte sull'uniforme.
Nel novembre 1944 si ritorna alla denominazione di Corpo delle Guardie di P.S. che, pur rimanendo inserito nelle Forze Armate, è alla diretta ed esclusiva dipendenza del Ministero dell'Interno nella tutela dell'ordine e sicurezza pubblica.
Nel periodo che intercorre tra l'armistizio di Cassibile, 8 settembre 1943, e la liberazione, 25 aprile 1945, nei territori occupati dai nazi-fascisti molti appartenenti alla P.S. aiutano i partigiani o scelgono di aggregarsi alle loro formazioni.

03/12/2015
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