Il bullismo e il cyberbullismo

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In questa pagina dedicata al bullismo e al cyberbullismo sono raccolte le notizie, i consigli e le iniziative per prevenire e contrastare il fenomeno. Attraverso un’informazione puntuale è possibile sapere come comportarsi, essere d’aiuto alle vittime e, così facendo, contribuire ad arginare gli episodi.

IL BULLISMO

Nel nostro ordinamento giuridico non c’è il reato di bullismo. Questo si sostanzia in atti di intimidazione, sopraffazione, oppressione fisica o psicologica commessi da un soggetto "forte" (bullo) nei confronti di uno "debole" (vittima) in modo intenzionale e ripetuto nel tempo. Tutti comportamenti che sono puniti da specifici reati del codice penale. Spesso non sono messi in atto solo da una persona ma da più soggetti che si coalizzano contro la vittima prescelta.
Il fenomeno riguarda ragazze e ragazzi e si manifesta soprattutto in ambito scolastico, in strada, nei locali e nei luoghi di ritrovo, spesso con gravi ripercussioni fisiche e psicologiche che possono indurre la vittima a commettere anche gesti estremi. Un comportamento da bullo è un tipo di azione che mira deliberatamente a fare del male o a danneggiare, spesso è persistente e quasi sempre c'è una grave difficoltà per la vittima a difendersi.

IL CYBERBULLISMO

Quando questi reati sono commessi con l’uso della Rete, tramite i social, sulle chat di messaggistica allora parliamo di cyberbullo.
Tramite il click del mouse, si sostituiscono ai compagni di classe più timidi sui social network, a nome di altri diffondono immagini e informazioni riservate tramite chat sui telefonini, raccontano particolari personali o dichiarano disponibilità sessuali a nome delle compagne. In molti casi il cyberbullo non si rende conto della gravità delle sue azioni e delle ripercussioni che queste possono avere sulle vittime.
Le vittime spesso scelgono il silenzio perché non sanno che esistono leggi a tutela di certi comportamenti e perché in fondo la sofferenza di "leggersi" insultato sul Web è motivo di vergogna, è testimonianza di debolezza che non si vuole confessare. Sta a noi, quindi, parlare con i ragazzi ed avvicinarli ad una cultura della legalità che li aiuti a comprendere la gravità di simili azioni. Il nostro impegno però è rivolto anche alla tutela della vittima, che deve sentirsi protetta e non deve avere paura di denunciare.

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07/02/2022
(modificato il 08/02/2022)