Genova: Sala della questura intitolata al commissario Esposito vittima di terrorismo

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Inaugurata questa mattina, nella questura di Genova, una sala conferenze in memoria del commissario capo Antonio Esposito vittima di un attentato terroristico a bordo di un bus il 21 giugno 1978. Alla cerimonia ha partecipato il capo della Polizia Franco Gabrielli.

all'intitolazione erano presenti la moglie, la signora Anna Maria, i figli, il questore della città Sergio Bracco, il cardinale Angelo Bagnasco, ed il procuratore di Genova, Francesco Cozzi.

Alla presenza delle autorità civili e militari è stata scoperta una targa in ricordo di Antonio Esposito Medaglia d’oro al valor civile alla memoria. Il Commissario Esposito, 36 anni, sposato e con due figli, dirigeva da alcuni mesi il Commissariato Nervi, dopo essere stato per tre anni dirigente del Nucleo antiterrorismo della questura di Genova ed aver, in precedenza, lavorato nella Squadra politica della Questura di Torino.

Il capo della Polizia Franco Gabrielli nel suo intervento ha detto che “Il Santo Padre in occasione della tradizionale visita della Polizia di Stato ci ha ricordato che solo solide radici fanno crescere e le radici per noi sono gli uomini che hanno dato la vita, testimoniando fino all'ultimo l’attaccamento alle istituzioni”.

“E dobbiamo guardare alle nostre spalle alle nostre radici – ha proseguito il prefetto Gabrielli - per riscontrare nei vissuti e nei comportamenti dei nostri colleghi che prima di noi è meglio di noi non solo ci hanno insegnato la strada ma ci hanno insegnato il modo di percorrere questa strada”.

“Noi abbiamo un’unica ragione di essere – ha concluso il capo della Polizia Franco Gabrielli - che è quella di essere al servizio delle nostre comunità, di essere vicino alle necessità che le nostre comunità hanno e tutte le volte che le nostre comunità si ricordano del nostro sacrificio credo che abbiamo raggiunto nella modalità più compiuta la ragione d’essere e questo ovviamente in questa circostanza non possiamo che attribuirlo al nostro collega Antonio”.

Nell’occasione sono state inaugurate anche un’Aula multimediale e la Sala per le audizioni protette, dedicata alle vittime del crollo del Ponte Morandi, dove sarà possibile raccogliere, in un ambiente confortevole ed accogliente, i racconti di chi è stato vittima di episodi di abuso o violenza.

Il capo della Polizia Franco Gabrielli ha sottolineato che “Chi varcherà questa soglia la varcherà in un momento di grande sofferenza di grande bisogno e io sono orgoglioso che la nostra amministrazione da tempo stia rivolgendo una particolare attenzione alle vittime”.

“Il tema della seconda vittimizzazione - ha proseguito il Prefetto - è un rischio altissimo ed è il motivo per il quale ai miei colleghi alle mie colleghe rivolgo sempre l'invito a non sottovalutare ogni grido di allarme perché quando una donna decide di fare questo passo che è un passo molto spesso contro un mondo di vergogna di condizionamento di paure di preoccupazioni per quella che potrà essere la conseguenza di quel gesto; e a quello straordinario gesto di coraggio noi non rivolgiamo la dovuta attenzione, noi compiamo forse il delitto peggiore rispetto alla condizione di sofferenza che quella donna fino a quel momento ha vissuto”.

“Un'altra cosa che trovo veramente straordinaria e significativa – ha concluso - è che si sia dedicata questa sala alle vittime del Ponte Morandi, evidenziando come i nostri uffici di polizia si aprono alle comunità e le tragedie delle comunità, i momenti significativi delle comunità, diventano i nostri momenti significativi e quindi anche questo è quel modo che io amo di una polizia che si fa parte delle comunità”.

19/02/2019