Cooperazione internazionale: Gabrielli dà inizio al progetto ITEPA

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La Polizia di Stato italiana sarà protagonista del progetto ITEPA (International training at egyptian police academy) per la formazione della polizia di frontiera di 22 Paesi africani al fine di contrastare l’immigrazione clandestina e il traffico di esseri umani.

Il capo della Polizia Franco Gabrielli è al Cairo proprio per prendere parte al workshop che darà inizio al progetto, con la partecipazione delle delegazioni dei Paesi aderenti, di rappresentanti della Commissione europea e delle Agenzie Frontex ed Europol, nonché di varie organizzazioni internazionali.

Il piano, strutturato come iniziativa pilota della durata biennale, prevede l’istituzione, presso l’Accademia di polizia egiziana, di un Centro internazionale di formazione sui temi migratori, per la formazione di 360 funzionari di polizia e ufficiali di frontiera che, a loro volta, formeranno altro personale nei rispettivi Paesi.

Oltre all’Egitto, partner dell’Italia nel progetto, i Paesi beneficiari sono:

Algeria, Burkina Faso, Ciad, Costa d’Avorio, Eritrea, Etiopia, Gambia, Gibuti, Ghana, Guinea, Kenya, Libia, Mali, Morocco, Niger, Nigeria, Senegal, Somalia, Sudan, Sudan del Sud, Tunisia.

L’offerta formativa prevista dal progetto mira al potenziamento delle competenze in materia di gestione dei flussi migratori, indagini contro il traffico dei migranti e i reati connessi, controlli di frontiera e falso documentale, con una costante attenzione alla promozione e alla tutela dei diritti umani e alle procedure di protezione internazionale.

L’addestramento e la formazione sarà di competenza di esperti della Polizia di Stato, della Polizia egiziana e di quelli di varie organizzazioni internazionali ed Agenzie europee coinvolte.

Il progetto dovrebbe concludersi, almeno nella sua fase iniziale, con una conferenza finale in Italia, nel dicembre 2019, aperta a tutti i Paesi partecipanti e agli attori europei in cui poter valutare i risultati conseguiti, anche nell’ottica di una sua eventuale prosecuzione.

Il capo della Polizia Franco Gabrielli nel suo intervento ha detto che “La partecipazione di organizzazioni internazionali che fanno della salvaguardia e del rispetto dei diritti umani la loro ragione d'essere, conferisce al progetto non un profilo eminentemente repressivo ma una finalità di contrasto dell'illegalità dei trafficanti di esseri umani che sono poi essenzialmente trafficanti di morte”.

“Noi siamo orgogliosi - ha proseguito il prefetto Gabrielli - non solo di aver creato le condizioni per un progetto di cooperazione di polizia ma di averlo fatto in una cornice nella quale il rispetto dei diritti umani è uno degli asset fondamentali”.

L’iniziativa è il frutto di un protocollo tecnico siglato lo scorso 13 settembre tra il direttore dell’Accademia di polizia egiziana ed il direttore centrale dell’Immigrazione e della polizia delle frontiere Massimo Bontempi.

20/03/2018