Catania: prestiti al 30 per cento di interessi mensili, 4 arresti per usura
Arrestate, questa mattina a Catania, quattro persone per usura e tentata estorsione con l’aggravante della forza di intimidazione e della condizione di assoggettamento e di omertà derivanti dall’appartenenza all’associazione mafiosa Cappello-Bonaccorsi.
Le indagini della Squadra mobile hanno fatto emergere un consistente giro di prestiti ad usura, gestito dalla madre di un boss dell’organizzazione Cappello - Bonaccorsi alla quale le vittime si rivolgevano per ottenere somme di denaro. Le vittime venivano pesantemente minacciate in caso di ritardo nella restituzione dei soldi che a fronte di alcune migliaia di euro di prestito dovevano corrispondere fino al 30 per certo di interessi mensili. La donna gestiva il giro di denaro insieme al fratello, al figlio e alla sua convivente.
La donna e il figlio, inoltre, devono rispondere di tentata estorsione per aver costretto una delle vittime a dargli i soldi dovuti, evento che non si è concluso per l’intervento degli uomini della Squadra mobile a seguito della denuncia dei fatti da parte della vittima stessa.
Nel corso delle perquisizioni gli agenti hanno sequestrato un foglio manoscritto in cui erano annotate cifre e nominativi e tre assegni senza l’indicazione del beneficiario.
Durante le investigazioni i poliziotti hanno indagato altre sette persone per favoreggiamento in quanto hanno negato di subire l’attività usuraia pur di non rendere dichiarazioni contro la famiglia Salici-Bellia che amministrava l’attività illecita.
Le indagini sono iniziate nell’ottobre del 2015 a seguito dell’operazione “Revenge 5” quando durante una perquisizione vennero trovati numerosi assegni post-datati privi dei beneficiari e di alcuni titoli cambiari.