Terrorismo Ue, 498 attacchi e 706 arresti nel 2006

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La sede di Europol

Nel 2006 in Europa ci sono stati 498 attacchi terroristici; la maggior parte di questi ha prodotto "solo" danni materiali e non era finalizzato ad uccidere. Gli attentati sono stati compiuti in 11 stati membri dell'Unione e prevalentemente in Francia (294) e Spagna (145). E' quanto emerge dal primo Rapporto sulla situazione del terrorismo in Europa prodotto da Europol.

Il TE-SAT (questo la sigla del Rapporto presentato a Bruxelles il 10 aprile 2007) evidenzia come la minaccia del terrorismo nel XXI° secolo sia più seria che mai.

Gli attacchi del 2004 a Madrid, del 2005 a Londra e quello, per fortuna fallito, in Germania dimostrano che alcuni gruppi terroristici puntano anche alle stragi di massa e ricordano chiaramente - si legge nel Rapporto - che la minaccia è sempre più grave.

Nell'ultimo anno, in 15 stati europei, sono state arrestate 706 persone, sospettate di aver commesso crimini collegati al terrorismo, inclusa la propaganda, la falsificazione dei documenti e il finanziamento. Il rapporto si concentra sul terrorismo di natura islamica, ma anche su quello dei gruppi separatisti e degli anarco-insurrezionalisti. In realtà da quanto risulta nel documento, in Europa, la maggior parte degli attentati è stata realizzata da queste due tipologie di terroristi. Dei 498 attacchi del 2006 infatti Europol ne attribuisce uno solo agli islamici.

In Italia nell'ultimo anno sono stati compiuti 11 attacchi, tutti rivendicati da esponenti di gruppi anarchici e di estrema sinistra. Sono stati arrestati 59 sospetti terroristi di cui 34 islamici e 25 anarchici e di sinistra.

Il Rapporto, prodotto per la prima volta da Europol, offre una panoramica sul terrorismo. Con questa analisi - che raccoglie i dati statistici e altri dettagli sulle attività terroristiche - l'Europol contribuisce al contrasto del fenomeno nell'Unione europea.

"Un importante documento che permette ai cittadini Ue di conoscere i grossi risultati dell'attività svolta da Europol - ha detto il direttore Max Peter Ratzel - che normalmente non vengono pubblicati data la loro riservatezza. Evidenzia anche la crescita di fiducia che gli stati membri stanno dimostrando, cooperando insieme per contrastare il terrorismo".

12/04/2007
(modificato il 19/12/2007)
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