Estorsioni: fermata la banda del "Cavallo di ritorno"

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Un arresto effettuato da agenti di poliziaSono accusati di furto, ricettazione, estorsione tentata e consumata i sette uomini arrestati la notte scorsa dagli agenti del Commissariato di Bitonto in collaborazione con la Squadra mobile e il Reparto prevenzione crimine di Bari.

Sono tutti pregiudicati di Bitonto e uno di Modugno, due cittadine in provincia di Bari; quattro di loro sono finiti in carcere e gli altri agli arresti domiciliari.

L'operazione "Cinquecento", così era soprannominato il leader del gruppo criminale, nasce dalle costole di un'altra indagine relativa all'evasione e alla successiva cattura del detenuto Francesco Rizzi.

Nel corso delle intercettazioni telefoniche effettuate su utenze di parenti e persone vicine all'evaso, gli investigatori hanno ascoltato anche le conversazioni di uno dei componenti del gruppo criminale.

Da queste emersero molti contatti con alcuni componenti del nucleo familiare del latitante, tra i quali c'era anche un altro dei componenti della banda, cugino del ricercato.

Dall'ascolto di queste telefonate è emerso che i due, insieme agli altri complici, rubavano veicoli e mezzi agricoli nei paesi vicini a Bitonto, con lo scopo di mettere in atto la tecnica del "cavallo di ritorno". In pratica estorcevano soldi alle vittime dei furti, che solo pagando avrebbero ottenuto la restituzione del maltolto.

Gli investigatori hanno indirizzato l'indagine sull'attività del gruppo criminale, e dall'aprile al maggio 2013 hanno accertato 14 episodi di furti aggravati di auto, commessi dagli indagati. In due casi è emersa anche l'estorsione aggravata, mentre in altre quattro occasioni è stato registrato il solo tentativo.

27/01/2015
Parole chiave:
estorsione - arresti - commissariato