Napoli: "guerra" per lo spaccio, 14 arresti
Sono 14 le persone finite agli arresti, questa mattina, a conclusione di un'operazione antidroga condotta dalle Squadre mobili di Roma e Napoli. I componenti del gruppo criminale che operava nel Parco Verde di Caivano, in provincia di Napoli, sono accusati di associazione per delinquere finalizzata al traffico illecito di stupefacenti e detenzione illegale di armi, con l'aggravante del metodo mafioso.
Tre persone, invece, sono sfuggite alla cattura e sono al momento ricercate.
Le indagini sono iniziate a seguito dell'omicidio di Modestino Pellino, esponente di spicco del clan Moccia di Afragola, ucciso a colpi d'arma da fuoco a Nettuno (Roma) il 24 luglio 2012.
All'epoca dei fatti Pellino era sottoposto a sorveglianza speciale con obbligo di soggiorno a Nettuno. Per tale omicidio erano finite in carcere già tre persone.
L'attività investigativa successiva ha permesso di documentare come Pellino, poco prima di essere ucciso, fosse impegnato nella riorganizzazione dei sottogruppi criminali appartenenti al clan Moccia.
In particolare, il boss ucciso voleva ridefinire i compiti degli affiliati e fare in modo che tutti i "capozona" versassero alla "cassa comune" una quota dei guadagni delle attività illecite.
Tra le aree criminali sulle quali Pellino intendeva riaffermare il suo controllo c'era quella di Caivano, comprensiva della fiorente piazza degli stupefacenti di Parco Verde. Quest'area era però gestita dal gruppo criminale di Antonio Ciccarelli, che vedeva proprio in Pellino un ostacolo alla sua espansione.
Le investigazioni, rafforzate dalle dichiarazioni di numerosi collaboratori di giustizia, hanno fatto piena luce sulle attività di gestione delle piazze di spaccio riconducibili proprio alla fazione di Ciccarelli.
Durante le indagini, i poliziotti hanno anche sequestrato un arsenale composto da quattro pistole e un fucile mitragliatore, perfettamente efficienti, e 488 cartucce.