Grosseto: spaccio porta a porta, 13 indagati
Con l'operazione "Hopper", conclusa questa mattina, la squadra mobile di Grosseto ha eseguito tredici misure cautelari di cui sette in carcere e le altre con l'obbligo di dimora. Il nome dell'operazione (colui che salta, in italiano) richiama le modalità dello spaccio a Grosseto che consisteva nel portare la droga di casa in casa.
L'indagine è iniziata un anno fa seguendo le mosse di una cittadina rumena che aveva organizzato lo spaccio di sostanze stupefacenti dalle prime ore del giorno, fino a tarda notte.
La donna in questa maniera si era creata un numero considerevole di clienti.
L'attività di spaccio era iniziata alla fine del 2011. La rumena si riforniva di eroina da alcuni cittadini nordafricani, mentre la cocaina e la marijuana da un cittadino macedone; quest'ultimo a sua volta acquistava droga nelle province di Arezzo e Roma.
Il macedone vendeva la droga all'ingrosso anche a un rumeno e ad un turco oppure al dettaglio ad un consistente numero di persone non solo a Grosseto ma anche in provincia. L'uomo ha anche organizzato, come intermediario, un trasporto di 30 chili di marijuana da Roma a Grosseto.
Le indagini permettevano di delineare il legame tra gli indagati appartenenti ad etnie diverse tra cui rumeni, macedoni, albanesi e tunisini, che facevano parte di tre gruppi diversi localizzati a Grosseto, Roma e Arezzo. Il gruppo più pericoloso, a cui si rivolgevano gli altri, era quello di Roma composto da albanesi che avevano la disponibilità di armi da fuoco ed erano legati alla criminalità organizzata.
All'operazione hanno partecipato anche le Squadre mobile di Roma, Arezzo, Siracusa e Firenze.
Durante l'attività investigativa venivano arrestate, in flagranza di reato, sei persone e sequestrati diversi quantitativi di stupefacente.
(modificato il 17/11/2014)