Festa del rugby con la Ferroviaria
Più di 800 bambini provenienti da tutta la Toscana hanno partecipato allo stadio Lodigiani di Firenze alla Festa del rugby, organizzata dalla Federazione italiana rugby (Fir), dall'Agenzia nazionale per la sicurezza ferroviaria (Ansf) e dalla Polizia ferroviaria.
Nella mattinata dell'8 novembre, lo sport e il gioco sono stati lo spunto per parlare ai ragazzi anche del rispetto delle regole, così importanti sul campo come sui treni e in stazione, spesso frequentati dagli studenti.
Il mondo del rugby censura i comportamenti antisportivi, non solo per una questione etica ma anche per la sicurezza stessa dei giocatori: come sport di contatto, anche una lieve infrazione delle regole potrebbe provocare infortuni seri, fino a mettere in pericolo la stessa vita dei giocatori.
Allo stesso modo, quelle che potrebbero sembrare delle semplici bravate, in stazione possono costare caro.
Un treno che viaggia a 300 chilometri orari ha bisogno di ben quattro chilometri per fermarsi; lungo questo tragitto travolge tutto quello che incontra. Attraversare i binari o oltrepassare la linea gialla, anche per gioco, può essere fatale perché (contrariamente a quello che si crede) il treno non si sente arrivare e si può essere risucchiati sotto i binari.
Nel rugby per guadagnare la "meta" occorre impegno, fatica, fiducia nei compagni e gioco di squadra e così chi vuole vincere nello sport, come nella vita, non può disinteressarsi dell'errore di un compagno che può compromettere il risultato di tutti; per usare il linguaggio ferroviario, lo sbandamento di una locomotiva o di un semplice vagone fa deragliare l'intero treno.