Lotta all'infiltrazione della criminalità nell'economia legale

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L'obiettivo della Presidenza italiana di turno dell'UE consiste nello sviluppo di un'azione europea contro le infiltrazioni della criminalità organizzata nell'economia legale con particolare riferimento agli appalti pubblici.

Le iniziative di contrasto alle infiltrazioni della criminalità organizzata sono state discusse e approvate sia in seno ai gruppi tecnici e reti consiliari di riferimento (LEWP, GENVAL e CATS e presso la Piattaforma ARO) che nei comitati COSI, CATS e JHA SENIOR OFFICIALS MEETING EU - OICP INTERPOL.

In particolare, le "Conclusioni del Consiglio sul contrasto alle infiltrazioni della criminalità organizzata nell'economia legale attraverso la tracciabilità e il monitoraggio dei flussi finanziari in particolare negli appalti pubblici" sono state approvate nella riunione del Gruppo Genval del 30 ottobre scorso e la nuova versione del documento 13311/4/14 REV 4 è stata diffusa alle delegazioni.

La "Risoluzione del Consiglio sulla creazione della Rete operativa @ON" è stata invece approvata con procedura di silenzio assenso conclusasi il 28 ottobre scorso e la nuova versione del documento 14929/14 è stata diffusa alle delegazioni.

Nella riunione CATS sessione Affari Interni dell'11 novembre, la Presidenza ha informato il Comitato circa lo stato dei lavori. I testi così definiti saranno trasmessi al COREPER e si prevede la definitiva adozione nella riunione del Consiglio GAI di dicembre.

Entrambe le iniziative menzionate costituiscono un rilevante risultato della Presidenza che, dall'inizio del proprio mandato, ha fortemente puntato sulla tematica del contrasto alla criminalità organizzata che inquinando l'economia legale ne impedisce la crescita.

POSSIBILI LINEE DI SVILUPPO

La Presidenza italiana ritiene opportuno sottoporre all'attenzione delle Istituzioni europee e degli Stati membri lo sviluppo delle azioni che seguono:

1) monitoraggio mirato nella fase della scelta pubblica che conduce alla individuazione delle opere da appaltare e della collocazione territoriale e ambientale delle stesse al fine di individuare e prevenire fenomeni di inquinamento politico amministrativo (occupazione di spazi politico-istituzionali, voto di scambio, fenomeni di corruzione), nonché la predisposizione delle condizioni che agevolano l'infiltrazione;

2) monitoraggio mirato dei potenziali e attuali contraenti pubblici nelle fasi: precedente all'aggiudicazione, procedura concorsuale, realizzazione dell'opera, attraverso una puntuale e accurata verifica dei precedenti giudiziari e di polizia dei soggetti che direttamente o indirettamente, in maniera palese o occulta, possono influenzare le decisioni aziendali, nonché del contesto ambientale e relazionale in cui essi operano, estendendo tale monitoraggio agli operatori economici impegnati in subappalti e subcontratti per lavori, servizi e forniture;

3) monitoraggio mirato dei flussi finanziari connessi alla realizzazione dell'opera appaltata sulla base di indicatori di anomalia, al fine di individuare i reali beneficiari dei trasferimenti finanziari, la congruità fra movimentazioni finanziarie ed esecuzione delle opere, l'eventuale dirottamento di denaro pubblico verso investimenti di natura criminale, l'introduzione di denaro di origine criminale nel circuito dell'economia legale, creando sinergie positive con le più ampie attività di monitoraggio e/o investigative condotte dall'UIF, secondo quanto previsto dalla normativa antiriciclaggio Ue e nazionale;

4) attivazione di un canale di scambio delle informazioni di cui ai punti precedenti, nell'ambito di una rete europea di uffici investigativi dedicati, e nel rispetto delle regole di protezione dei dati personali e collocare i soggetti imprenditoriali fra gli escludibili o gli idonei;

5) attivazione di meccanismi di esclusione dagli appalti pubblici di soggetti che, avvalendosi del segreto bancario e/o di complesse strutture aziendali e società fiduciarie collocate in Paesi nei quali la tracciabilità delle movimentazioni finanziarie e la verificabilità della reale identità dei destinatari di tali transazioni non risultano applicabili, si sottraggono al principio di trasparenza che dovrebbe disciplinare i rapporti fra Pubblica Amministrazione e operatori economici;

6) adozione, sulla base della direttiva sul sequestro e la confisca dei proventi di reato di recente approvazione e tenendo presente l'allegata dichiarazione congiunta del Parlamento europeo e del Consiglio, di un sistema di confisca dei beni illecitamente acquisiti secondo schemi di confisca non conseguente a condanna penale, basato su modelli simili a quelli sviluppati in Italia e in altri Stati membri;

7) previsione di modelli processuali che scindano le procedure di aggressione dei patrimoni illecitamente accumulati dalla definizione della responsabilità personale in sede penale sottraendole alle conseguenze processuali legate alle prescrizione (cd. statute of limitation);

8) riutilizzo sociale dei beni/proventi confiscati attraverso la creazione di apposite strutture nazionali dedicate alla conservazione e gestione di patrimoni immobiliari e di impresa;

9) criminalizzazione di ogni pratica o manipolazione contabile fraudolenta idonea a ingannare la pubblica fiducia, impedire un adeguato monitoraggio delle transazioni finanziarie e delle situazioni aziendali, occultare denaro destinato a pratiche corruttive e alle conseguenti infiltrazioni nell'economia legale;

10) adozione di misure adeguate per la protezione dei testimoni coinvolti nel processo contro la criminalità organizzata, tra cui, in particolare, gli imprenditori coinvolti nel facilitare l'infiltrazione della criminalità organizzata nell'economia legale e appalti pubblici.

30/06/2014
(modificato il 19/11/2014)
Parole chiave:
Semestre europeo