Documenti falsi per clandestini, 15 arresti in tutta Italia

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Documenti falsi sequestrati dalla poliziaPermessi di soggiorno, passaporti, patenti di guida e carte d'identità, ma anche certificati assicurativi, bollette Enel, buste paga e buoni pasto. Tutto rigorosamente falso.

Era proprio questo il business dell'organizzazione criminale smantellata dalla polizia con l'operazione "Green book", cioè fornire documenti falsi agli stranieri in tutto il territorio italiano, favorendone il loro ingresso clandestino.

Nella notte è scattato il blitz della Squadra mobile e della Digos di Crotone, che hanno eseguito 15 misure cautelari nei confronti di 11 italiani e 4 stranieri. Dodici di questi sono finiti in carcere e 3 agli arresti domiciliari.

Gli indagati sono accusati di associazione per delinquere finalizzata al favoreggiamento dell'immigrazione clandestina e alla falsificazione di documenti.

I poliziotti di Crotone hanno operato con la collaborazione delle Squadre mobili di Pisa, Milano e Terni, nonché del Reparto prevenzione crimine di Cosenza e Vibo Valentia.

Il gruppo criminale aveva basi operative anche a Pisa, Milano e in Germania. Tra gli arrestati anche un impiegato dell'Ufficio anagrafe del comune di Crotone, che aveva il compito di rilasciare false dichiarazioni di residenza, utilizzate per il rinnovo dei permessi di soggiorno. Sequestrati numerosi fascicoli inerenti il rilascio della residenza a cittadini extracomunitari, talvolta anche all'insaputa dei proprietari degli immobili.

L'indagine, iniziata nel settembre 2012 e coordinata dal Servizio centrale operativo (Sco) e dalla Direzione centrale della polizia di prevenzione, è partita da un'attività investigativa della Digos, che stava monitorando un cittadino iracheno. Questo, nonostante fosse disoccupato, movimentava molto denaro tramite il sistema Western Union, da e verso l'estero. Nello stesso periodo, la Squadra mobile aveva in corso un'altra indagine nei confronti dell'impiegato del comune di Crotone.

Dall'analisi delle due attività investigative, supportate da intercettazioni telefoniche e ambientali, pedinamenti, appostamenti, nonché da documentazione video-fotografica, è emersa l'esistenza dell'organizzazione criminale che aveva ramificazioni in Italia e nel nord Europa.

Il gruppo aveva una struttura piramidale, al cui vertice c'era il cittadino iracheno, che agiva tra Inghilterra, Grecia e Italia. I criminali clonavano alcuni documenti originali messi a disposizione da stranieri compiacenti o che volevano entrare nel nostro Paese.

Molti clienti venivano procacciati da un complice, ospite del centro di accoglienza Cara Sant'Anna di Isola Capo Rizzuto (Crotone).

Tramite uno dei promotori dell'organizzazione, il gruppo aveva esteso il proprio raggio d'azione specializzandosi nella contraffazione di diversi tipi di documenti fra i quali patenti di guida, tagliandi assicurativi, buste paga, bollette della luce e buoni pasto.

L'attività dei falsari è arrivata anche in Germania, dov'era residente un italiano originario della provincia di Crotone, tramite il quale avevano iniziato un traffico di patenti contraffatte. Nei confronti dell'uomo è stato emesso un mandato d'arresto europeo per la cui esecuzione sono stati interessati l'Interpol e l'ufficiale di collegamento tedesco.

Il questore di Crotone, Luigi Botte, ha evidenziato che "l'indagine ha rivelato che Crotone era permeabile all'immigrazione clandestina grazie al grumo criminale che ha esteso i suoi tentacoli non solo nel resto d'Italia, ma fino ai Paesi dell'Unione Europea, ad esempio Germania e Grecia".

17/06/2014