Napoli: Pansa incontra le associazioni antiracket
Giornata densa d'impegni a Napoli per il capo della Polizia Alessandro Pansa, che in mattinata è intervenuto al convegno "Criminologia e diritto penale. Analisi criminale e politiche per la sicurezza urbana", organizzato dall'Università degli studi di Napoli "Federico II".
Il convegno
"La criminalità dal 1990 è in decrescita a livello mondiale, e non solo nazionale".
Lo ha detto il capo della Polizia Alessandro Pansa, durante l'incontro con i corsisti del master su "Criminalità e diritto penale"; poi il
capo della Polizia si è soffermato sui concetti di sicurezza reale e sicurezza percepita, sottolineando che dall'11 settembre 2001 i criteri
di valutazione sono cambiati.
Rispondendo invece ai giornalisti, il prefetto Pansa, riguardo agli scontri tra studenti e forze dell'ordine a Napoli, ha dichiarato che "Dobbiamo in qualche modo cercare di coniugare il diritto di manifestare istanze legittime con modalità che non determinano la compressione di libertà altrui né la violazione di edifici pubblici".
Iniziative di legalità
A seguire nel primo pomeriggio, presso la chiesa di Pietrasanta, ha partecipato insieme al vice capo della Polizia Francesco Cirillo e al questore di Napoli Luigi Merolla, alla manifestazione organizzata dalla Fai (Federazione delle associazioni antiracket e antiusura italiane); insieme alle autorità, il prefetto Pansa ha incontrato gli imprenditori antiracket della Campania.
Nell'occasione è stato presentato il programma promosso dalla Fai e finanziato dal Pon Sicurezza per lo sviluppo, "100 Stelle per un Natale antiracket", che prevede 100 iniziative sulla sicurezza in Campania, Calabria, Puglia, Sicilia, in prossimità delle festività natalizie.
Nel suo intervento il capo della polizia ha sottolineato che è "Ogniqualvolta le vittime si convincono ad avere fiducia nelle istituzioni e si decidono a denunciare, per noi è una vittoria. La criminalità organizzata ha una capacità di penetrare nel tessuto economico che diventa più' invasiva nei momenti di crisi quindi le associazioni antiracket con il loro lavoro, aiutano a tutelare il tessuto economico del nostro paese".
"Bisogna tenere alta la guardia - ha continuato il prefetto Pansa - perché in molte parti d'Italia la criminalità organizzata si sente messa in discussione dall'attività antiracket".
"Ben vengano tutti gli aiuti possibili". Così il capo della Polizia Alessandro Pansa ha commentato, invece, l'ipotesi di un invio di militari
per controlli nella cosiddetta "Terra dei fuochi".
Poi ha sottolineato che "Le forze dell'ordine ci sono, forse va completata la macchina sul territorio, è una scelta del governo, ma ben
vengano tutte le decisioni e gli aiuti possibili".
All'evento sono intervenuti la coordinatrice regionale delle associazioni antiracket Silvana Fucito, il presidente della Fai Pippo Scandurra e il presidente onorario Tano Grasso. Erano presenti, inoltre, il prefetto di Napoli Francesco Antonio Musolino ed il commissario straordinario antiracket Elisabetta Belgiorno.
Durante l'incontro c'è stata la consegna delle targhe ad alcuni poliziotti che si sono distinti soprattutto in servizi rivolti al contrasto del racket e dell'usura.
Una casa per chi combatte il racket
Al termine, alle ore 16.30, il capo della Polizia ha presenziato all'intitolazione della sede della Fai di Napoli, in Corso Umberto I, alla memoria
del prefetto Antonio Manganelli.
Alla cerimonia, che
si è svolta alla presenza della vedova del prefetto Manganelli, Adriana Piancastelli, hanno partecipato, inoltre, il commissario straordinario
antiracket e il prefetto di Napoli.