Cocaina da Olanda e Belgio, 4 arresti a Cagliari

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Agente di polizia osserva sottofondo in un'autoLa cocaina arrivava a Cagliari da Olanda e Belgio per essere poi spacciata in tutta l'isola, ma gli uomini della Squadra mobile del capoluogo sardo hanno messo fine ai traffici del gruppo criminale arrestando 4 persone. Un quinto membro della banda è stato individuato in Belgio e nei suoi confronti è stata richiesta la misura di carattere internazionale.

L'accusa nei loro confronti è di associazione per delinquere finalizzata al traffico internazionale di stupefacenti.

L'indagine della Mobile, denominata "Leone rosso", è iniziata nel novembre 2008 e ha consentito di individuare un gruppo capace di effettuare operazioni di narcotraffico molto rilevanti. In particolare erano i due promotori dell'organizzazione ad avere notevoli capacità economiche, grazie alle quali finanziavano, organizzavano e dirigevano ogni operazione di importazione.

Altri due uomini si occupavano del trasporto, che avveniva quasi sempre con macchine di grossa cilindrata prese a noleggio. L'ultimo membro della banda aveva il compito di vendere la cocaina e riscuotere i relativi proventi.

Durante l'indagine gli uomini dell'antidroga hanno effettuato diversi sequestri di cocaina. In particolare l'11 giugno 2011, nascosti nel doppio fondo di un'auto diretta in Sardegna, gli agenti hanno trovato 5 chili di droga purissima, nonché una pressa per il confezionamento dei panetti.

In tutto, tra il 2008 e il 2011 sono state documentate almeno 4 importazioni di stupefacente, per un totale di circa 18 chili, e molto probabilmente anche i 15 chili di cocaina sequestrati nel porto di Olbia nel febbraio 2009, erano diretti allo stesso gruppo criminale.

Durante le loro comunicazioni i trafficanti utilizzavano il gergo del settore edile, nel tentativo di sviare eventuali intercettazioni; così la merce diventava "la tinteggiatura" o la "pittura di casa", mentre per le quantità si faceva riferimento a "metà parete" o alla "parete intera".

L'organizzazione si avvaleva del potere di intimidazione proprio della malavita organizzata, disponendo ritorsioni e punizioni nei confronti dei sottoposti non affidabili o che commettevano "errori".

15/05/2013
(modificato il 16/05/2013)