Rubavano l'oro nelle tombe e lo rivendevano, 5 denunciati a Ferrara

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Una bilancia di precisione per l'oroLavoravano per la società che gestisce i servizi funebri a Ferrara e il loro compito consisteva nel dissotterrare le bare nei cimiteri per cremare i corpi dopo un certo numero di anni.

Gli investigatori della Squadra mobile e della polizia amministrativa di Ferrara hanno denunciato in stato di libertà cinque operai, tre con l'accusa di peculato e due per omessa denuncia.

L'indagine, denominata "Jackal" (sciacallo), ha evidenziato che gli indagati setacciavano le bare a caccia dei monili d'oro che i parenti delle persone decedute lasciavano sul corpo dei propri cari. Gli sciacalli si impadronivano di fedi nuziali, anelli, ciondoli, camei e collanine, tutti rigorosamente d'oro, e poi li rivendevano nei negozi di "compro oro" della provincia e di Rovigo, monitorati periodicamente dalle forze dell'ordine.

Proprio durante uno di questi controlli, gli agenti hanno notato che una persona aveva venduto diversi monili d'oro, quasi tutti di aspetto antico. L'uomo era appunto un operaio della ditta appaltatrice del servizio, e come lui altri due suoi colleghi avevano venduto in altre occasioni, monili dello stesso genere.

Le successive indagini hanno permesso di verificare la rispondenza tra le date delle vendite e i lavori di estumulazione (recupero dei resti delle salme seppellite nei loculi) effettuati nei cimiteri comunali.

Immediati i sospetti degli investigatori che hanno installato alcune telecamere nel cimitero di San Martino, per verificare i movimenti degli operai che avrebbero dovuto effettuare dei lavori.

I video hanno dimostrato senza nessun dubbio che gli operai sapevano l'un l'altro delle operazioni che stavano effettuando. Nelle immagini registrate dai poliziotti si vede chiaramente mentre parlano tra loro pulendo l'oro appena trafugato dalle bare, quando lo mettono in un secchio per pulirlo e quando lo ripongono nel marsupio. In alcuni casi si vede mentre cercano di indovinarne il peso con la mano passandosi i monili tra di loro.

Quasi ad ogni giornata corrispondeva una vendita nei "compro oro" ed il monile venduto veniva sequestrato. La maggior parte dei monili sequestrati sono stati riconosciuti dai parenti ai quali era stato detto di non aver trovato nulla nella bara.

Dalle indagini è emerso che gli indagati dal 2008 avevano venduto circa mezzo chilo d'oro, incassando più di 10 mila euro. I video che li inchiodano sono stati invece realizzati tra settembre e ottobre 2011.

15/12/2012
Parole chiave:
squadra mobile - ferrara - oro