Sms sullo smartphone per clonare carte di credito, 5 arresti per "smishing"

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Uno smartphone e una carta di creditoSi chiama "smishing" ed è la nuova frontiera delle truffe online.

Lo scopo è sempre lo stesso: carpire dati sensibili con i quali clonare le carte di credito; la novità sta nel mezzo utilizzato, e cioè gli smartphone che permettono agli utenti di essere sempre collegati in rete.

Dopo un anno di indagini gli uomini della polizia postale e delle comunicazioni di Roma hanno concluso l'operazione "Smartphone", che ha portato all'arresto di cinque persone a Roma e Pesaro e all'esecuzione di 15 perquisizioni anche a Napoli, Treviso, Trento, Vicenza, Cosenza, Vibo Valentia e Guidonia.

Gli indagati sono accusati di truffa, frode informatica, accesso abusivo a sistemi informatici e utilizzo illecito di carte di credito clonate.

Questa evoluzione del phishing utilizza innocenti sms che vengono generati continuamente in modo automatico da un sofisticato server capace di inviarne 300 al minuto a migliaia di telefonini.

Gli sms-truffa hanno il compito di adescare gli ignari utenti, ai quali viene richiesto di aggiornare i propri account oppure viene proposto il miraggio di ricariche premio gratuite semplicemente visitando pagine web di siti commerciali, di operatori telefonici e istituti di credito.

In realtà questi siti sono una replica di quelli reali, costruiti magistralmente dall'organizzazione criminale con lo scopo di rubare dati personali, userid e password, utilizzati dai truffatori per risalire ai numeri delle carte di credito.

A questo punto la truffa si realizza utilizzando i dati per effettuare acquisti online di materiale informatico, telefonini, abbigliamento, macchine fotografiche e, soprattutto, di ricariche telefoniche, ognuna di 300 euro, al fine di generare traffico telefonico e accumulare così punti premio di alcuni gestori telefonici, con lo scopo di ottenere i premi messi in palio che venivano poi venduti.

Le carte di credito clonate erano anche utilizzate per ricaricare conti paypal e conti correnti svizzeri e albanesi collegati al sito di e-commerce "artisana.it", posto sotto sequestro e oscurato dalla polizia postale.

Gli investigatori della postale hanno stimato che in più di un anno le truffe hanno portato nelle casse dell'organizzazione guadagni per centinaia di migliaia di euro.

30/11/2012
Parole chiave:
truffe online - smartphone - sms - clonazione