Alessandria: chiusa un'oreficeria "compro-oro"

CONDIVIDI

Acquistava gioielli rubati e contravveniva alla normativa sulla registrazione dei preziosi: è storia di questi ultimi giorni quella di un'oreficeria "Compro-Oro", con sede principale in un paese della Val Scrivia e 27 filiali dislocate in altre 3 regioni del Nord-Italia, oltre il Piemonte. Il Questore di Alessandria Dr Filippo DISPENZA ha disposto la sospensione dell'attività di tutti i punti vendita per un mese, sulla scorta di un'attività di indagine condotta dai Carabinieri del posto, i cui esiti sono stati poi segnalati tempestivamente alla Questura pochi giorni fa. La vicenda prende avvio agli inizi di ottobre, quando i Carabinieri iniziano i primi accertamenti a seguito di una denuncia di furto in abitazione presentata da una signora residente in zona. I primi sospetti si concentrano su una collaboratrice domestica che era stata l'unica persona estranea al nucleo famigliare ad aver facile accesso alla casa della denunciante e di quella dei genitori e, quindi, a potersi impossessare dei preziosi trafugati. Attraverso controlli incrociati presso alcune oreficerie del posto, gli investigatori ne individuano una ove la sospettata, a partire dal mese di luglio, aveva venduto gioielli per un ricavato complessivo di oltre 13.000 euro, la maggior parte dei quali poi avviati per la fusione in un laboratorio sempre ubicato nell'alessandrino; tra l'altro, alcuni gioielli sequestrati presso il "compro-oro" oggetto di indagine, vengono riconosciuti dalla derubata come di sua pertinenza. Ulteriori riscontri consentono di verificare la consumazione da parte della sospettata di altri furti in abitazione, alcuni ai danni di anziani, con la successiva vendita allo stesso "compro oro" dei preziosi rubati. Le indagini evidenziano anche come, nelle occasioni in cui i preziosi vengono rivenduti, le relative operazioni di acquisto e registrazione sono state sempre effettuate dalla stessa persona, in qualità di preposto della gioielleria; per di più, il controllo dei registri consente di verificare come, in alcune circostanze, tale persona, conoscente della sospettata, in occasione della vendita-acquisto di gioielli per importi di particolare consistenza, avesse proposto a quest'ultima di registrarsi con generalità differenti dalle proprie, fornendo gli estremi di documenti identificativi di propri famigliari e, quindi, apponendo la firme apocrife sul registro. Immediata la denuncia all'Autorità Giudiziaria delle due persone coinvolte, una per furto aggravato, l'altra, per gli illeciti commessi quale preposto, per ricettazione e favoreggiamento personale, nonché la successiva segnalazione alla Divisione di Polizia Amministrativa della Questura che, sulla scorta delle risultanze acquisite, ha provveduto all'elaborazione del provvedimento di sospensione, notificato al titolare nel pomeriggio del 22 novembre. Contestualmente alla sede principale, il provvedimento ha comportato l'immediata chiusura delle 27 filiali dislocate, oltre che in Piemonte, in Liguria, Lombardia ed Emilia Romagna. In Alessandria e provincia, dalla fine del 2011 ad oggi, il Questore ha sospeso l'attività di 5 "compro-oro", 3 a seguito di accertamenti effettuati dalla Polizia di Stato e 2 su segnalazione di Carabinieri e Guardia di Finanza. I provvedimenti in argomento attestano ulteriormente la particolare attenzione che la Questura, soprattutto in un periodo storico quale è quello attuale, presta ad un settore così delicato come il commercio di preziosi, permeabile da infiltrazioni del crimine organizzato ed i cui profitti, in determinate situazioni, si imperniano sullo stato di necessità di determinate categorie di cittadini.

23/11/2012
Parole chiave:
fatti del giorno