Roma: finale dei campionati europei
Nella serata di ieri sul prato del Circo Massimo è stato allestito un maxi schermo dove è stata proiettata la finale dei Campionati Europei di calcio, svoltisi in Polonia ed Ukraina tra Italia e Spagna.
Già prima dell'inizio della partita il personale della Polizia di Stato ha enucleato 3 persone che, in evidente stato di ebbrezza alcolica, stavano infastidendo i presenti. Accompagnati in ufficio, sono stati poi denunciati per ubriachezza molesta.
Prima della fine del primo tempo, proprio a ridosso del maxi schermo a circa 15 metri dallo stesso, un gruppo di facinorosi si sono distinti tra la folla per il lancio di oggetti contundenti, materiale pirotecnico, petardi e lo sbandieramento di una bandiera con una grossa svastica.
Gli agenti della DIGOS, dopo aver individuato il gruppo, lo ha monitorato fino alle fasi finali della partita, quando gli stessi hanno lanciato nuovamente, con ancora maggior vigore, petardi e bottiglie all'indirizzo del maxi schermo, creando pertanto non poca apprensione tra i presenti.
Pertanto a circa 5 minuti dalla fine dell'incontro di calcio, è stata interrotta la visione della partita anche in considerazione del fatto che il maxischermo era stato danneggiato.
In quei frangenti gli agenti della DIGOS sono intervenuti bloccando ZACCARDI Enrico, riconosciuto come colui che aveva sventolato la bandiera con la svastica e SIMONCIONI Ivan quale autore del lancio di una bottiglia verso il maxi schermo.
I due sono stati arrestati per resistenza a pubblico ufficiale in quanto hanno opposto energica resistenza al controllo degli uomini della DIGOS e sono stati denunciati per aver violato la normativa relativa al divieto di accesso alle manifestazioni sportive (legge 13 dicembre 1989 n.401) e la legge Mancino (recante misure urgenti in materia di discriminazione razziale, etnica e religiosa art.2 D.L. 26.4.1993 convertito in Legge il 25.6.1993 n. 205).
ZACCARDI, che annovera precedenti per lesioni personali, era stato denunciato nel 2008, sempre dalla DIGOS di Roma, sempre ai sensi della legge Mancino, perché con un gruppo di SKINHEADS aveva percorso via del Corso, in maniera compatta, indossando indumenti con sopra effigiate delle svastiche e scritte riconducibili all'ideologia di estrema destra.
Il SIMONCIONI invece annovera precedenti per ricettazione ed è conosciuto dalla DIGOS perché soggetto organico ad un gruppo ultras romanista.
Inoltre sono state denunciate altre due persone, appartenenti al medesimo gruppo.
A seguito dell'arresto sono state eseguite 3 perquisizioni domiciliari che hanno portato al sequestro, in casa dello ZACCARDO, di un manganello raffigurante il volto di MUSSOLINI, una bandiera con una croce celtica, una bandiera con una svastica, indumenti raffiguranti frasi che inneggiano agli SKINHEADS ed infine una spada modello Katana.
Nel corso dei servizi di prevenzione effettuati sono state nel complesso identificate 17 persone.