Messina: nel rione Mangialupi scoperta centrale dello spaccio
Associazione mafiosa traffico e spaccio di droga. Con queste accuse la Squadra mobile di Messina questa mattina ha arrestato sei persone. A finire in carcere sono stati i fratelli Giuseppe e Antonino Cutè e altre quattro persone del clan Mangialupi di Messina che avrebbero collegamenti con la criminalità calabrese e campana.
In particolare i fratelli Cutè hanno organizzato nella loro abitazione in piazza Verga, nel rione Mangialupi, una vera e propria centrale dello spaccio dove grosse partite di sostanze stupefacenti venivano lavorate per il successivo commercio al dettaglio.
Figura chiave nella gestione del traffico era la convivente di uno dei Cutè, unica donna tra gli arrestati, che oltre a presenziare alle trattative, partecipava alla fase del confezionamento e del controllo del territorio.
Al padre dei due fratelli, Alessandro e allo zio Giovanni, il Tribunale nel 2010 aveva disposto la confisca di una lussuosa villa abusiva a tre piani, dove furono trovati marmi pregiati, vasche idromassaggio, mobili costosi, rubinetti del bagno rivestiti in oro, letti a baldacchino e altri arredi ricercati.