Sicurezza: cooperazione con i Paesi balcanici

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controllo di frontieraLa polizia italiana, attraverso la Eupm (European union police mission), ha organizzato dal 12 al 16 settembre, per i Paesi balcanici, una visita studio presso il Centro tri-laterale italo-autriaco-sloveno di Cooperazione di Polizia di Tarvisio-Thorl- Maglern.

Lo scopo è quello di illustrare il funzionamento della struttura, delle basi giuridiche, degli obiettivi, dei metodi di lavoro e le potenzialità attuali e future di tali Centri.

La Eupm è la missione internazionale di polizia in Bosnia-Herzegovina che prevede, tra l`altro, anche lo sviluppo di progetti e la conduzione di training per avvicinare agli standard europei le forze di polizia di quella Nazione.

Su iniziativa della Eupm, e in particolare della polizia di frontiera italiana, è stato promosso il progetto di istituire in Bosnia-Herzegovina (per la prima volta in area Balcanica) un Centro di cooperazione di polizia e doganale (Ccpd) con la partecipazione di polizia di frontiera, immigrazione e dogane.

Questo progetto si inserisce nella sfida che le forze dell'ordine in Bosnia-Erzegovina e in altri Paesi dei Balcani occidentali, devono affrontare per raggiungere gli standard dell'Unione europea in vista di una loro futura adesione all`UE.

I Paesi direttamente interessati alla istituzione di centri di cooperazione in area balcanica sono Bosnia-Herzegovina, Serbia, Montenegro, Fyrom-Macedonia, Moldavia e Albania.

I Centri di cooperazione di polizia-dogana, istituiti con l'accordo di Schengen, sono presenti lungo le frontiere europee e sono costituiti da una "sala comune" dove lavorano le forze di polizia di diversi Paesi per lo scambio in tempo reale di informazioni su diversi fenomeni criminali.

English version

14/09/2011
(modificato il 16/09/2011)
Parole chiave:
cooperazione - frontiera - Balcani