Catanzaro: gli spacciatori si ispiravano al “modello Scampia”, 51 persone in carcere
Anni di indagini sullo spaccio di droghe nella zona sud di Catanzaro e su tutto il litorale ionico del capoluogo. Alla fine, gli investigatori della Polizia di Stato e dell’Arma dei carabinieri oggi hanno chiuso il cerchio sulla potente organizzazione criminale calabrese arrestando 51 persone.
Le investigazioni erano partite in maniera separata dal Commissariato di P.S. di Catanzaro Lido e dalla Stazione carabinieri Catanzaro Lido che, coordinati dalla Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro, hanno unito i filoni di indagine ricostruendo la complessa organizzazione dei trafficanti di droga.
La struttura della banda prevedeva tre livelli: la fornitura di grandi quantitativi, l’acquisto da parte di grossisti e lo spaccio. Una delle caratteristiche del gruppo criminale era quello di cedere la droga in conto vendita: facendo leva sulla forza di intimidazione posseduta, la droga veniva ceduta a pusher e consumatori prima della cessione di denaro sapendo comunque che il debito sarebbe stato onorato.
Le fonti di rifornimento di cocaina, marijuana e hashish hanno portato gli investigatori nella Locride e nel crotonese dove le potenti famiglie di ’Ndrangheta si preoccupavano di gestire i grossi quantitativi di droga, da piazzare sul mercato.
Tra le tante conversazioni intercettate tra quelle ambientali, telefoniche e a bordo di auto, ne emerge una particolarmente inquietante: gli interlocutori commentano un reportage televisivo nel quale si racconta di come, nel quartiere Scampia di Napoli, lo spaccio di cocaina e hashish avvenga attraverso piccole feritoie aperte nei muri: lo spacciatore ed il consumatore non si vedono tra loro; lo scambio documentato dal'inchiesta giornalistica avverrebbe, secondo il dialogo intercettato, attraverso il buco senza alcun contatto visivo; nei pressi con discrezione, “le sentinelle” avviserebbero dell’arrivo delle forze dell’ordine. A questo modello, che secondo gli interlocutori intercettati “fa paura”, l’organizzazione si sarebbe voluta ispirare copiandone il sistema di spaccio.