Caserta: altro colpo al clan Bidognetti

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A volte ritornano. In carcere. Terminata l’ultima indagine della Squadra mobile di Caserta con l’emissione di nove provvedimenti di custodia cautelare a carico di una frangia del clan dei Casalesi.

Ad esser colpita dagli investigatori della Polizia di Stato oggi è stata la fazione Bidognetti, che fa capo a Francesco Bidognetti, boss recluso, e perciò attualmente guidata da Nicola Russo, finito in carcere stamattina.

Impressionante il numero dei reati attribuiti al clan camorristico: estorsione, detenzione e porto illegale di armi comuni da sparo, furto aggravato, rapina aggravata, ricettazione, indebito utilizzo di carte bancomat, favoreggiamento personale, danneggiamento, esplosione di colpi d’arma da fuoco sulla pubblica via, detenzione illegale di cartucce. Il gruppo operava con metodo camorristico nella zona di Castel Volturno, sempre in provincia di Caserta.

I criminali, per esercitare un controllo quasi militare sul territorio, imponevano, ad esempio, nella frazione di “Destra Volturno”, il pagamento di somme di denaro a tutti i proprietari di appartamenti, a titolo di “guardiania”; la parola in realtà mascherava, e nemmeno troppo, un’estorsione; chi non aderiva al “servizio offerto” subiva il danneggiamento o il saccheggio delle proprie case.

I criminali però non disdegnavano anche le rapine, una delle quali commesse in un supermercato della zona.

Addirittura, a finire nel mirino un magistrato della Direzione nazionale antimafia che, in passato, era stato protagonista di inchieste nei confronti del clan; l’attuale reggente del clan, Nicola Russo, aveva ideato “intenti criminosi”, così li ha definiti la Direzione distrettuale antimafia di Napoli, nei confronti del Procuratore.

28/02/2017
Parole chiave:
camorra - casalesi - clan - estorsione - Caserta - arresti