Anniversario: gli incontri tematici

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Momenti per riflettere e per far conoscere ai cittadini presenti alle celebrazioni in piazza del Popolo l'attività della Polizia di Stato. Giornalisti e volti noti della televisione e del cinema affiancheranno gli specialisti della Polizia di Stato per discutere argomenti che spazieranno dalla comunicazione istituzionale, alla Polizia nel cinema, ai cold case, ai falsi luoghi comuni che riguardano la polizia stradale, la polizia postale e la polizia scientifica. Un'attenzione particolare sarà dedicata ai minori vittime di reati.

conferenza sui minori e come difenderli"Polizia di Stato e minori. I nostri ragazzi, come difenderli''

Parco centrale del lago dell'Eur - sabato 21 maggio ore 17


La giornalista del Tg1 Tiziana Ferrario ha condotto il dibattito sul tema dei minori vittime di reati. Si è parlato di minori scomparsi e di minori vittime di tratta con il vice questore aggiunto della Polizia di Stato Chiara Giacomantonio del Servizio centrale operativo. "È un fenomeno difficile da quantificare - ha sostenuto - in quanto spesso riguarda minori non regolari che vengono introdotti clandestinamente nel nostro Paese". Chiara Giacomantonio ha inoltre posto l'accento sull'impegno costante con le polizie di altri Paesi e sull'importanza della collaborazione delle organizzazioni non governative.

Molto è stato fatto in questi ultimi anni per aiutare i minori vittime di reati. In primis specializzare ad hoc i poliziotti che vengono a contatto con questi bambini. È importante che di fronte ad un minore vittima ci sia un poliziotto che sappia porsi nel modo giusto, in modo che la testimonianza non sia "sporcata" e che il minore non subisca una "vittimizzazione secondaria".

L'incontro è stata l'occasione per presentare le iniziative previste per il 25 maggio quando sarà celebrata la giornata mondiale del bambino scomparso.

Il dibattito è proseguito con gli interventi del vice questore aggiunto Elvira D'Amato del CNCPO (Centro nazionale per il contrasto alla pedopornografia sulla Rete della Polizia di Stato) e del presidente del Moige Maria Rita Munizzi.

È stato affrontato il discorso dei giovani e dei rischi che corrono nella Rete, come approcciare in modo sicuro i social network e sono stati dati alcuni consigli a ragazzi e genitori su come utilizzare in modo consapevole Internet.

"Insegnare le stesse attenzioni che si usano nelle piazze reali anche per quella che è la piazza virtuale di Internet" ha detto Elvira D'Amato "evitando di mettere i propri dati e foto in Rete, ricordandosi in particolare che tutto quello che viene messo in Internet è destinato a rimanere per sempre".

Maria Rita Munizzi invece ha consigliato di "dedicare tempo ai propri figli e che il luogo comune poco tempo ma di qualità, deve essere sostituito dal principio che per ascoltare ci vuole tanto tempo".

Conclusivo l'intervento di Roberto Mirabile - presidente dell'associazione Caramella Buona - che ha affrontato il difficile argomento della pedofilia ."È importante parlare di questo tema - ha sostenuto - dando delle giuste informazioni senza creare allarmismo."

un momento di un incontro tematico"I Cold Case, vecchi crimini investigati con le tecnologie di oggi. Nuovi scenari e possibilità''

sabato 21 maggio, ore 11

Dal 2009, da quando è nata l'Udi, l'Unità delitti insoluti, sono stati riaperti 55 casi del passato che con le nuove tecniche scientifiche abbinate alle tecniche di investigazione possono far risalire agli autori dei delitti.

"Cercare di risolvere un delitto insoluto è un obbligo giuridico e morale. È la risposta data da Andrea Grassi, direttore della prima divisione del Servizio di polizia scientifica, alla domanda della giornalista Ilaria Cavo che per l'occasione faceva la moderatrice del dibattito.

Ad oggi ci ha spiegato il dirigente della Polizia, Edgardo Giobbi, del Servizio centrale operativo sono stati già 12 quelli risolti.

I casi si riaprono quando spunta un elemento di novità, come una nuova testimonianza, un nuovo sopralluogo, una lettera anonima e in molte di questi casi sono tornate utili vecchie prove riviste con nuovi strumenti e nuove tecniche investigative.

La criminologa Gemma Marotta ha sottolineato come sia fondamentale nelle indagini il ruolo della psicologia e della criminologia.

Secondo il dirigente Giobbi non esistono i delitti perfetti e comunque i malviventi non avranno mai tregua.

A seguire il tema affrontato è stato:


"Polizia di Stato e leggende metropolitane. Dagli autovelox ad internet, dalle indagini scientifiche a quelle antidroga, tutti i falsi luoghi comuni".


Sfatate molte leggende metropolitane, questa mattina, soprattutto degli automobilisti "furbi" che tali non sono perché - ci dice il funzionario della polizia stradale Elisabetta Mancini- i trucchi non funzionano.
Come chi per non farsi "beccare" dai tutor oltre i limiti di velocità passa nelle corsie di emergenza con un effetto peggiore: sono ugualmente ripresi e l'infrazione commessa è anche più grave. Oppure sfrecciare ad oltre 200 chilometri orari, fare infrazioni di notte o mettere i "CD" per non farsi rilevare dal tele laser sono tutte strategie inutili.

La "iena" Filippo Roma ha raccontato di quanto si sia arrabbiato per aver preso una multa per eccesso di velocità ma di aver capito poi, guardando un video delle tragedie che si causano con gli incidenti, che i tutor, autovelox e la stessa Polizia operano per salvaguardare l'incolumità di tutti.

Per Internet invece - come ci spiega il funzionario della polizia postale Stefano Zireddu - è importante essere gelosi dei propri dati perché sono molte le organizzazioni criminali che cercano di averle a nostra insaputa per poi usarle a scopo di lucro. Un altro consiglio poi è quello di considerare quello che si inserisce su facebook perché ad esempio una volta pubblicate le immagini diventa quasi impossibile cancellarle, è come farsi un tatuaggio rimane impresso nel tempo.

incontro sul cinema e la polizia di stato"La Polizia di Stato nel piccolo e grande schermo. Conoscere la Polizia di Stato attraverso il cinema"

venerdi 20 maggio, ore 17

Dai film in bianco e nero come "Guardie e ladri" alle fiction recenti come "La squadra", "Distretto di Polizia" o il "Commissario Montalbano" si raccontano le storie dei poliziotti che oggi più che mai vengono percepiti più vicino alla gente.

"Occorre allenarsi fisicamente e al poligono, vivere l'esperienza del commissariato ed essere curiosi se si vuole interpretare il ruolo da poliziotto" è stata la risposta dell'attrice Simona Cavallari ad una domanda che gli ha rivolto il giornalista Alessio Vinci che in questo incontro ha avuto il ruolo di moderatore.

L'attore Flavio Montrucchio, invece, che ha sperimentato anche il servizio con i veri poliziotti, ha definito questa professione difficile e pericolosa tanto da fargli avere maggiore considerazione per quello che fanno.

Giancarlo Scheri, direttore fiction Mediaset, intervenendo sul perché del successo delle serie poliziesche ne da il merito al fatto che oggi il poliziotto è visto e rappresentato come una persona comune che ha gli stessi problemi di tutti.

Luca Milano, Alberto Sironi e Luca Bernabei registi e produttori delle serie televisive di successo hanno ringraziato la Polizia di Stato per il contributo significativo di idee, informazioni e suggerimenti che consentono di rendere reali le storie. Proprio su questo il direttore dell'Ufficio relazioni esterne e cerimoniale della Polizia Maurizio Masciopinto ha evidenziato come la collaborazione con le produzioni televisive sia uno dei modi di interpretare lo slogan "C'è più sicurezza insieme".

la conferenza sulla comunicazione della Polizia di Stato"Polizia di Stato e comunicazione. Dalla carta stampata ad Internet; come 'parla' la Polizia di Stato nel 2011"

venerdi 20 maggio, ore 11

Giornalisti illustri hanno animato questo dibattito: Filippo Gaudenzi - caporedattore del Tg1, Paolo Liguori - direttore del Tgcom, Igor Righetti - conduttore radiofonico di Radio 1. Un dibattito che aveva come tema i cambiamenti avvenuti nelle strategie di comunicazione della Polizia di Stato. Molto è cambiato da quando il poliziotto veniva visto come una persona da temere; ora la polizia si affianca alla gente in una sorta di "partenariato" le parti sane della società civile vengono coinvolte nel sistema-sicurezza.

La polizia parla direttamente ai cittadini senza mediazioni: fa vedere quello che fa, con la massima trasparenza. E lo fa attraverso canali di comunicazione diversi, dalla carta stampata al sito web, dal profilo friendly sul social network facebook, al canale tematico su YouTube dove pubblica i video delle attività operative.

20/05/2011
(modificato il 21/05/2011)
Parole chiave:
Il 159° anniversario