Savona: arrestati due spacciatori, forse legami con il Daesh
Aveva prestato tre mesi prima il proprio telefono ad un cittadino extracomunitario di un centro che ospita profughi a Savona per permettere allo straniero di contattare urgentemente i propri familiari.
Quello che sembrava un atto di cortesia e di solidarietà nei confronti di un migrante ha aperto scenari inquietanti: la proprietaria del telefono infatti, una ragazza ligure, dopo tre mesi, si è vista arrivare sul proprio telefono un messaggio su whatsApp da un numero registrato in Marocco e non presente nella rubrica della ragazza. Di più, il profilo della persona che aveva mandato il messaggio aveva come immagine la foto di una donna che imbracciava un mitra in posizione di mira.
La polizia postale di Imperia, avvertita dalla ragazza, ha sviluppato le indagini e alla fine si è arrivati all’individuazione di tre cittadini marocchini che sui social network creavano falsi profili con numeri di telefoni intestati a persone inconsapevoli.
Nelle perquisizioni (Video) effettuate nelle case dei tre è stato trovato materiale per confezionare dosi di droga, 5 mila euro in contanti e anche cocaina.
Oltre a molti telefoni cellulari, sono stati ritrovati diversi documenti di identità italiani che non risultano rubati. Dei tre, tutti con precedenti penali, due sono stati arrestati ed uno denunciato a piede libero.
Le indagini sono state svolte dalla Postale di Imperia, dalla Digos e dalla Squadra mobile di Savona.