Avellino: arrestato in clinica cassiere dei casalesi.

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La Polizia di Stato di Avellino, in collaborazione con il Comissariato distaccato di Sant'Angelo dei Lombardi, nella nottata del giorno di pasqua a Sant'angelo dei Lombardi, nell'ambito di un'operazione coordinata dal Servizio Centrale Operativo della Polizia di Stato, ha arrestato il noto latitante Schiavone Vincenzo, classe 74, ricercato dall'ottobre del 2008 per essere sfuggito all'esecuzione dell'ordinanza di custodia cautelare in carcere.I principali capi di imputazione a carico dell'uomo schiavone sono associazione a delinquere di stampo mafioso, estorsione pluriaggravata, ricettazione e porto e detenzione illegale di armi da fuoco.Schiavone, che fa parte dell'elenco dei 100 latitanti piu' pericolosi, e' considerato il cassiere del clan dei casalesi .Lo stesso risulta indagato per aver partecipato ad una associazione di tipo mafioso denominata "clan dei casalesi", promossa, diretta ed organizzata, prima, da Bardellino Antonio (anni 1981/1988), poi, da Francesco Schiavone di Nicola, da Francesco Bidognetti, da Iovine Mario e da De Falco Vincenzo (1988-1991) ed infine da Francesco Schiavone di Nicola e da Francesco Bidognetti, che, operando sull'intera area della provincia di Caserta ed altrove, si avvale della forza di intimidazione del vincolo associativo e della condizione di assoggettamento ed omerta' che ne deriva, per la realizzazione dei seguenti scopi:il controllo delle attivita' economiche, anche attraverso la gestione monopolistica di interi settori imprenditoriali e commerciali;il rilascio di concessionie di autorizzazioni amministrative;l'acquisizione di appalti e servizi pubblici;l'illecito condizionamento dei diritti politici dei cittadini (ostacolando il libero esercizio del voto, procurando voti a candidati indicati dall'organizzazione in occasione di consultazioni elettorali) e per tale tramite il condizionamento della composizione e delle attivita' degli organismi politici rappresentativi locali;il condizionamento delle attivita'delle amministrazioni pubbliche, locali e centrali;il reinvestimento speculativo in attivita' imprenditoriali, immobiliari, finanziare e commerciali degli ingenti capitali derivanti dalle attivita' delittuose, sistematicamente esercitate (estersioni in danno delle imprese affidatarie di pubblici e privati appalti e di esercenti attivita' commerciali, traffico di sostanze stupefacenti,truffe in danno della c.e.e.., usura ed altro);assicurare impunita' agli affiliati attraverso il controllo, realizzato anche con la corruzione, di organismi istituzionali;l'affermazione del controllo egemonico sul territorio, realizzata anche attraverso la contrapposizione armata con organizzazioni criminose rivali (nel tempo, la n.c.o. di Raffaele Cutolo, il gruppo nuvoletta, il gruppo Bardellino, il gruppo De Falco, il gruppo Caterino ed il gruppo quadrano) e la repressione violenta dei contrasti interni;il conseguimento, infine, per se' e per gli altri affiliati di profitti e vantaggi ingiusti.

25/04/2011
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