Campobasso: operazione "BAD BOYS"
Alle prime luci dell'alba, gli Agenti della Squadra Mobile della Questura di Campobasso, diretti dal Vice Questore Mauro Baroni, hanno proceduto all'esecuzione dell'Ordinanza Cautelare disposta dal Giudice per le Indagini Preliminari presso it Tribunale Ordinario di Campobasso, Dr.ssa Teresina Pepe, su richiesta del Sostituto Procuratore della Repubblica Dr. Nicola D'Angelo, nei confronti di: - Cierello Angelo, di anni 23, colpito da Ordinanza di Custodia Cautelare in Carcere; - Cerello Rocco, di anni 20, colpito da Ordinanza di Custodia Cautelare in Carcere; - Cierello Umberto, di anni 18, colpito da Ordinanza di Arresti Domiciliari. A carico dei predetti sono stati raccolti gravi e concordanti indizi di colpevolezza in ordine alle seguenti fattispecie di reato: concorso in rapina ed estorsione. L'indagine e iniziata poco prima del decorso Natale a seguito di un provvidenziale intervento del personale della Squadra Volante richiesto dai genitori di una delle vittime, i quali, ricevuta la sgradita visita di un prepotente Cierello Umberto e notato l'atteggiamento particolarmente intimorito del figlio 15enne, si erano convinti che tale inquietante situazione potesse avere attinenza con qualcosa di poco lecito. Si accerterà che il figlio era stato costretto a rubare tutti i gioielli e gli oggetti d'oro che custodivano in casa, per un valore superiore a 6.000,00 Euro, e a consegnarli in più occasioni agli indagati. Immediata l'attivazione del personale della Sezione Reati contro il Patrimonio della Squadra Mobile, il quale, in attuazione delle opportune direttive impartite dal Dr. Nicola D'Angelo, Magistrato titolare dell'indagine, ha sentito più di dieci adolescenti, in presenza dei genitori, e ricostruito altrettante storie di soprusi e angherie, alcune delle quali vanno avanti da anni. Di fatto, gli indagati si impossessavano con la forza di qualsiasi somma di denaro in possesso dei ragazzi sia a scuola che per strada, anche in presenza di altre persone, e quando non avevano più il denaro li costringevano, con la minaccia, a rubare nelle proprie abitazioni oggetti in oro e gioielli di famiglia, che loro provvedevano immediatamente a vendere ai negozi di oro usato del capoluogo molisano. Nel corso degli accertamenti sono stati recuperati alcuni gioielli da poco venduti ai negozi specializzati e, solo per tale motivo, non ancora rivenduti a terzi in buona fede ne smontati e/o fusi per essere riutilizzati. E' convinzione degli inquirenti che gli adolescenti vittime dei reati contestati ai tre giovani rom siano molti di più. Si invitano pertanto costoro e i loro familiari a segnalare ogni utile notizia al fine di definire l'effettiva entità del fenomeno finalmente scoperto dall'attività della Polizia di Stato e dell'Autorità Giudiziaria di Campobasso.
(modificato il 13/01/2014)