Operazione antiracket contro le cosche mafiose

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A Natale, Pasqua e Ferragosto passavano per riscuotere 500 euro "una tantum", e spesso pretendevano una tangente del 3 per cento sui lavori presi in appalto dai titolari di un'azienda di impianti elettrici.

Gli estorsori, due uomini di 38 e 48 anni, sono stati arrestati questa mattina a Gela dagli agenti del commissariato e della Squadra mobile di Caltanissetta, al termine dell'inchiesta denominata "Aeolum", che ha impegnato gli investigatori della Polizia dall'aprile 2009 al febbraio 2010. Altri sei estorsori erano già finiti dietro le sbarre per reati analoghi.

Il taglieggiamento durava sistematicamente dal 1999, e gli aguzzini erano, alternativamente, uomini delle famiglie mafiose gelesi di "Stidda" e "Cosa nostra", che avevano raggiunto un accordo per la spartizione del mercato del pizzo sul territorio.

Oltre a chiedere soldi, gli estorsori chiedevano occasionalmente anche forniture e montaggio gratuiti di materiale elettrico per uso personale.

Dopo anni di vessazioni le vittime hanno deciso di collaborare con la Polizia, permettendo agli agenti di documentare l'attività illecita con registrazioni e filmati.

17/12/2010
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