Un’alleanza democratica alla base della nuova Polizia

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Il 1° aprile 1981 il presidente della Repubblica Sandro Pertini promulgava la legge 121, sancendo di fatto la nascita della Polizia di Stato: prima forza di polizia a competenza generale e ad ordinamento civile.

Le istanze che provenivano dalle varie organizzazioni sociali, dagli organi istituzionali e dalla stessa Polizia, in un momento storico difficile per il nostro Paese, trovarono convergenza in questa legge, ancora oggi celebrata come uno tra i punti cardine della cultura democratica della Repubblica.

Il cambiamento e l’evoluzione previsti trasformarono il corpo delle Guardie di pubblica sicurezza, che aveva compiti essenzialmente di polizia, il Corpo di Polizia femminile, che si occupava essenzialmente della tutela della moralità pubblica e della donna e i funzionari civili della Pubblica Sicurezza. Insieme furono riuniti in unica forza: la Polizia di Stato.

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La “moderna Polizia”, che oggi celebra il suo 42° anniversario, non era volta più solamente alla repressione dei reati ma acquisisce compiti di più ampia portata ed opera al servizio delle istituzioni democratiche e dei cittadini. La legge gli attribuisce, infatti, la tutela delle libertà e dei diritti dei cittadini, del rispetto delle leggi, dell’ordine e della sicurezza pubblica, la prevenzione e repressione dei reati e il soccorso in caso di calamità e infortuni.

Una legge dai chiari risvolti lungimiranti per l’epoca che previde, per la prima volta, non solo la smilitarizzazione, la sindacalizzazione e la parificazione delle carriere delle donne a quelle dei colleghi uomini, ma anche la continua formazione dei professionisti della sicurezza.

Per evitare la dispersione degli sforzi operativi venne apportata una maggiore sinergia tra le forze di polizia; dunque, il coordinamento e la direzione di esse in merito alla gestione dell’ordine e della sicurezza pubblica venne posta sotto un’unica direzione, quella del capo della Polizia, al vertice della nuova amministrazione della Pubblica Sicurezza.

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A livello locale, invece, venne enfatizzata la figura del questore quale Autorità provinciale “tecnica” di pubblica sicurezza, che venne così affiancata al prefetto nella gestione provinciale dell’ordine e della sicurezza pubblica.

Una legge, quindi, innovativa i cui concetti sono ancora oggi attuali. Prossimità e coordinamento sono infatti essenziali per instaurare un rapporto di fiducia con il cittadino e per affrontare efficacemente le sfide attuali in un mondo globalizzato, in cui la criminalità non ha confini ben definiti.

Serena Felici

 

01/04/2023