Roma: operazione Wanted 3
Nelle giornate del 27 febbraio, del 6, 13, 19, 21 marzo scorsi e in data 30 marzo, nell’ambito del progetto “Wanted 3” la Polizia di Stato, in collaborazione con le polizie tedesca e francese, ha rintracciato e tratto in arresto 10 latitanti nigeriani che avevano trovato riparo in quei paesi.In particolare, nell’ambito dell’operazione “Norsemen”, svolta dalla Squadra Mobile di Catania e coordinata da quella Procura Distrettuale Antimafia, la Polizia tedesca ha localizzato e tratto in arresto nella città di Ratisbona i cittadini nigeriani Lucky AIGBOTSUA (cl.1992) chiamato “Ocha” e Alex COLLINS (cl.1994) detto “Papà”, mentre la Polizia francese, con il supporto di personale del Servizio Centrale Operativo, della Squadra Mobile etnea e del Servizio per la Cooperazione Internazionale di Polizia, ha tratto in arresto nella citta di Parigi Happy UWAYA (cl.1992) “Sisa” e Josephine EWANSIHA (cl.1992), nella città di Nancy Henry SAMSON (cl.1990) e Chioma ONUOHA (cl.1994), poi sottoposta al solo obbligo di firma, nella città di Marsiglia Joj Ayomide OKOH (cl. 1991), Godsent ADAMA (cl.1994) e Michael OKOWA (cl.1991) e nella città di Nizza Courage OMGOBIA (cl.1994).I nigeriani sono tutti destinatari di Mandato di Arresto Europeo in relazione all’ordinanza di applicazione di misura cautelare in carcere emessa a loro carico in data 26.1.2019 dal G.I.P. del Tribunale di Catania perché ritenuti responsabili, a vario titolo, di associazione di stampo mafioso, associazione finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti, violenza sessuale e violenza sessuale di gruppo.I predetti sono ritenuti membri di un’organizzazione criminale transnazionale nigeriana di matrice cultista denominata “Vikings” o “Supreme Vikings Confraternity” (SVC), detta anche “NORSEMEN della Nigeria”, facente parte di un più ampio sodalizio radicato in Nigeria e diffuso in diversi stati europei ed extraeuropei, caratterizzato dalla presenza di una struttura organizzativa di carattere gerarchico, di organi deputati al coordinamento dei vari gruppi diffusi nel territorio dello stato italiano e al controllo del rispetto delle regole interne, nonché dalla presenza di ruoli e cariche aventi specifici poteri all’interno della compagine associativa.Gli indagati appartenevano tutti alla cellula denominata “CATACATA M.P. (ITALY SICILIY) - De Norsemen Kclub International”, operante a Catania e provincia, con base operativa presso il C.A.R.A. di Mineo (CT), guidata da Happy UWAYA, ritenuto il capo ed organizzatore, in qualità di “executioner”, e da Henry SAMSON, ritenuto l’organizzatore della rete associativa finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti. L’associazione imponeva la propria egemonia sul territorio, opponendosi e scontrandosi con gruppi cultisti rivali al fine di assumere e conservare il predominio nell’ambito delle comunità straniere presenti all’interno di quel centro di accoglienza, creando un forte assoggettamento omertoso.