Caserta: manette per le nuove leve della camorra
Estorcevano denaro per conto
del clan camorristico dei "Piccolo" i due giovani arrestati questa mattina dai poliziotti della Squadra mobile di Caserta e del commissariato di
Marcianise.
Le vittime delle estorsioni erano imprenditori e commercianti della zona. Chi rifiutava di soddisfare le richieste doveva subire atti intimidatori
e danneggiamenti, commessi anche con l'uso delle armi.
I criminali arrestati sono Salvatore Ricciardi, detto "Fafammiello", e Antonio Nacca, conosciuti come i "Quaqquarone" di Marcianise, e sono
accusati di danneggiamenti ed estorsioni, aggravate dal ricorso al metodo mafioso, detenzione di armi e munizioni comuni e da guerra.
All'interno di un capannone, che era nella disponibilità di uno degli estorsori, gli agenti hanno trovato una pistola mitragliatrice Uzi, di
fabbricazione israeliana, completa di caricatore e munizioni, pronta ad essere utilizzata.
Gli arrestati rappresentano le nuove leve della camorra e con la loro attività cercavano di riaffermare il dominio territoriale del clan che
negli anni '90 è stato protagonista di una sanguinosa faida contro il gruppo rivale dei "Belforte" per il controllo della zona di Caserta e
Marcianise.