Bologna: laboratori cinesi clandestini, 2 arresti
In un capannone
industriale di Bologna gli uomini della Squadra mobile hanno effettuato ieri sera un controllo, scoprendo tre laboratori clandestini dove 40 operai
cinesi confezionavano capi in pelle. Gli agenti hanno arrestato due persone per inottemperanza al decreto di espulsione, denunciandone altre undici
per immigrazione clandestina e una per false generalità.
I cittadini della zona avevano presentato un esposto alla Polizia perché esasperati da ciò che avveniva nel capannone: di giorno era
apparentemente deserto, tutto taceva e gli operai dormivano. Di notte l'attività era frenetica: continui movimenti di persone e merci,
rumori ed esalazioni maleodoranti.
L'operazione, svolta in collaborazione con la Guardia di finanza e la polizia Municipale del capoluogo emiliano, ha fatto scoprire, oltre ai
laboratori clandestini, anche un dormitorio dove vivevano i 40 operai, di cui 21 irregolari e 13 senza permesso di soggiorno. C'erano anche una
cucina e dei servizi che di igienico avevano ben poco, con i topi che scorazzavano liberamente.
Le attività illegali erano gestite da 3 imprenditori cinesi, due titolari di imprese ed uno completamente sconosciuto al fisco.
Gli accertamenti contabili hanno evidenziato movimenti finanziari per circa un milione di euro nel solo trimestre ottobre-dicembre 2009 e un giro
d'affari complessivo per il 2008 delle due ditte interessate di circa 182 milioni di euro.