Immigrazione e terrorismo: accordo bilaterale in Niger

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Il ministro dell'Interno Maroni e il capo della Polizia ManganelliUn altro accordo bilaterale sul contrasto all'immigrazione clandestina, al traffico di droga e al terrorismo è stato siglato oggi in Niger dopo quello di ieri in Ghana. ''È tutto collegato - ha detto il ministro Maroni - la tratta di esseri umani, il narcotraffico, il terrorismo. Per mettere in sicurezza l'Europa è quindi strategico investire nei paesi a sud del Sahara ed il Niger è uno stato chiave''.

Agadez, centro carovaniero che per secoli ha rappresentato uno snodo tra il sud e il nord del Sahara, è infatti un punto di raccolta e transito di immigrati provenienti dai Paesi vicini che, attraverso la Libia, raggiungono poi l'Italia. Il Niger è anche un crocevia fondamentale per i traffici internazionali di droga (hashish prodotto in Marocco, cocaina destinata all'Europa, oppiacei provenienti dall'Afghanistan).

''Il Niger - ha detto il prefetto, Antonio Manganelli, è un Paese fortemente islamizzato; c'è quindi il rischio dell'estremismo e non si può escludere che l'immigrazione clandestina possa essere utilizzata dai terroristi per arrivare in Europa. Occorre quindi vigilare su confini non facili da controllare''. Proprio questo è uno degli scopi dei due accordi sottoscritti oggi a Niamey nella capitale nigerina: uno tecnico firmato dal capo della Polizia, Antonio Manganelli e dal suo collega nigerino, ed uno politico siglato dai due ministri.
Negli accordi l'Italia si è impegnata a fornire al Paese africano oltre all'addestramento della polizia nigerina da parte di quella italiana, 11 fuoristrada da deserto, di cui 2 ambulanze, 20 metaldetector portatili ed altro materiale.
L'obiettivo è aumentare la capacità di controllo della frontiera settentrionale con la Libia: migliaia di chilometri di deserto attraversati dai clandestini diretti in Europa.

09/02/2010
(modificato il 10/02/2010)